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Eleonora Giorgi ci ha lasciati un po’ di giorni fa e il ricordo dei suoi figli è arrivato nello studio di Verissimo, in occasione della puntata della domenica. Andrea Rizzoli e Paolo Ciavarro si sono fatti forza e coraggio e hanno fatto compagnia ai telespettatori di Silvia Toffanin, raccontando gli ultimi drammatici e al contempo memorabili con la loro amata mamma. “La narrazione per Gabriele era che lei stava in albergo, quindi lo chiamavamo così. Avevamo il nostro appuntamento, ogni giorno andavamo lì, egoisticamente eravamo felici di sapere che ogni giorno andavamo e potevamo vederla” ha raccontato Paolo, ironizzando poi sul modo in cui Eleonora aveva dato ad Andrea il compito di portarle le centrifughe e a lui, invece, le insalate. Anche se negli ultimi giorni riusciva a mangiare davvero poco. “Lei era davvero stanca, un po’ voleva anche andare via, ma almeno non abbiamo lasciato niente di irrisolto. Era felice“.

Poi gli ultimi momenti con la loro mamma, quel ricordo che Andrea ha raccontato con la voce rotta dal pianto. “Massimo Ciavarro era con lei dalle cinque e mezzo del mattino, dopo qualche ora ci ha chiamati dicendoci “venite, la vedo strana” ha raccontato. E poi gli ultimissimi istanti: “È stato un momento magico. Massimo era andato un attimo giù e ci siamo ritrovati da soli io e Paolo con lei, le tenevamo la mano. Si è addormentata e ci ha lasciati così“.

Eleonora Giorgi, l’eredità lasciata ai suoi amati figli

Eleonora è andata via serenamente, tra l’amore della sua famiglia che non l’ha mai lasciata sola. Ha chiesto al suo amato Paolo di raccontare al nipotino che sarebbe diventata un angelo. E poi le raccomandazioni per i suoi figli: “Paolo, non piangere. Siate felici, non siate tristi, siate felici sempre” continuava a ripetere ai suoi figli durante gli ultimi giorni.

Paolo ha raccontato che, la sera prima di andarsene, per un minuto e mezzo è riuscito a far parlare Eleonora e suo figlio Gabriele in una videochiamata di un minuto e mezzo. “Per me rimane questo dispiacere, Gabriele non l’avrà mai nella sua vita. Ma ho promesso a mamma che ogni Natale gli arriverà il regalo da parte sua, che continuerò a comprare a mio figlio quegli animaletti con cui loro giocavano insieme“. Un ricordo straziante raccontato col sorriso di chi sa di aver avuto una grande mamma, che ha amato la sua famiglia con tutto il cuore e le sue forze, fino alla fine.

Antonella Panza

Appassionata alla scrittura fin da piccola, mi sono sempre destreggiata in questo mondo. Quando avevo dodici anni e frequentavo la scuola media, grazie ai grandi autori mi sono appassionata alla poesia, alla letteratura, ho scoperto scrittori incredibili che sono stati in grado di farmi vivere attraverso le loro parole, emozioni e momenti: ho viaggiato, sono stata nel North Carolina con Nicholas Sparks, nella macchina volante insieme ad Harry e Ron con tutta Londra sotto alle mie ruote e ho girato il mondo con lo zaino in spalla insieme a Jules Verne, mettendoci qualcosa in meno dei classici e famosi ottanta giorni. Ho visto milioni di posti senza mai uscire dalla mia stanza. Oltre alla lettura e alla scrittura mi piace la musica e anche viaggiare, anche per questo sono felice di fare questo lavoro. Perché, come disse una volta Emilio Salgari, “scrivere è viaggiare, senza la seccatura dei bagagli”.

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