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Matteo Cambi, a 44 anni, ha già vissuto più vite, passando dall’inferno al paradiso, per poi fare ritorno all’inferno e infine riemergere, capendo che la tranquillità e la fuga dagli eccessi, dopotutto, sono ciò di cui una persona ha bisogno. Per chi non se lo ricordasse trattasi dell’imprenditore che ideò e lanciò il marchio Guru. A 24 anni Matteo era sul tetto del mondo: creativo, sciupafemmine, ricchissimo. C’era poi l’altra faccia della medaglia, quella oscura, quella che rischia di trascinarti giù, sempre più in basso, fino a spingerti a toccare il fondo: una vita di eccessi, condotta alla spasmodica ricerca della popolarità e della cocaina che pian piano si prende tutto. In una lunga intervista rilasciata a Libero Quotidiano, Cambi ha raccontato il suo viaggio di vita, spiegando anche il rapporto che ebbe con diverse donne famose tra cui spiccano Fernanda Lessa e Stefania Orlando.

Il primo viaggio all’inferno Cambi lo fa quando ha soli 6 anni: un sabato mattina gli dicono che suo padre è stato ucciso in macchina da un automobilista che non aveva rispettato lo stop. “Quel ricordo non mi abbandonerà mai e, credo, sia all’origine di ogni mia debolezza”, riflette oggi l’imprenditore che intanto cresce e si ritrova in tasca, ancor prima di inventare Guru, parecchi soldi.

A diciotto anni – spiega – venni in possesso della assicurazione sulla vita che mio padre aveva fatto per me. Ebbi così a disposizione un miliardo delle vecchie lire e decisi di andare un po’ in America per capire il valore del marketing per una impresa. Tornato in Italia insieme ad un mio amico, Gianmaria Montacchini, fondammo la Guru. L’azienda aveva come cuore dell’investimento delle magliette con una margherita”.

Il primo anno il marchio faticò, non esplose. Ma fu solo questione di tempo: la svolta arrivò quando uno show room di Milano espose le magliette della Guru che alla fine giunse a fatturare cento milioni di euro all’anno. Con il denaro arrivò la popolarità, che diventò un chiodo fisso di Cambi tanto che lo stesso uomo d’affari confessa che divenne una delle sue  “dipendenze maggiori”. “Ero entrato in un vortice in cui tra cocaina e voglia di apparire non riuscivo più a gestirmi”, aggiunge. La cocaina, appunto. Un miraggio che inizialmente sembra darti tutto ciò di cui hai bisogno ma che presto si trasforma in un incubo.

Un giorno – racconta Matteo -, quando avevo ventiquattro anni, un mio amico mi regalò degli ovuli. Credimi che non capivo di cosa si trattasse ma facevo finta di sapere tutto; devi pensare che fino a quel momento non avevo mai fumato nemmeno una canna. Porto questi ovuli a casa e li tengo nascosti in una cassa di champagne per un po’ di tempo fin quando una sera, era un venerdì, provai quella sostanza”.

A quel venerdì ne seguirono molti altri. L’uso di droga aumentò ancor più nei mesi a seguire: “Mi facevo dieci pezzi al giorno e quando ero in astinenza, grattavo il muro con la bibbia. Simulavo che il bianco della parete fosse bamba. Sono vivo per miracolo“.

Capitolo notorietà, altra fragilità dell’imprenditore. “Ero diventato un gigante con i piedi d’argilla – narra l’inventore di Guru– smanioso di essere riconosciuto. E così per questa mia debolezza spesso iniziavo delle relazioni con persone del mondo del jet-set per andare sui giornali”. E infatti sui giornali c’era spesso, affiancato da donne bellissime. Cosa e come sono stati quegli amori? Veri o finti, creati ad hoc per arrivare sulle copertine? Insomma, si trattava di love story fittizie?

“Assolutamente no – replica Cambi -, erano relazioni che nascevano da un sentimento vero che però io trasformavo, ed usavo, per avere visibilità. Da Arianna Marchetti a Fernanda Lessa per passare da Stefania Orlando erano tutte storie vere ma io le usavo, chiamando anche i fotografi, per finire sui rotocalchi dei giornali di gossip”.

E oggi? Qualcuno gli è rimasto vicino di quel mondo? No, nessuno si è più fatto vivo anche se Matteo sottolinea che pure lui non ha più cercato nessuno. In realtà una persona nota gli ha dato sostegno. Trattasi di Flavio Briatore: “Fu lui che mi fece fare il salto di qualità internazionale con la “Guru” facendomi sponsorizzare Alonso e la Renault di Formula uno. E proprio Flavio Briatore ultimamente l’ho cercato ed è stato molto gentile con me”.

Quindi si giunge all’11 luglio del 2008, quando quel mondo fatto di feste, copertine, notorietà e donne bellissime va in frantumi: la guardia di finanza bussa alla porta di casa sua e lo arresta: “Esplosero, in quel momento, tutte le mie fragilità e soprattutto il dolore per mia madre che non meritava questo. Da lì però il cammino verso una presa di coscienza di chi ero e di come ero fu ancora lungo”.

Matteo ricorda che nel tempo ha risarcito sessanta milioni di euro e che ha fatto sia il carcere sia il percorso in terapia per disintossicarsi dalla cocaina. Dopo anni di analisi, rimarca che oggi è completamente pulito da tutto. Spazio anche all’esperienza de L’Isola dei Famosi: “Andai lì sempre per visibilità anche se raccontai che avevo bisogno di soldi. Feci una figura pessima e compresi, proprio in quel momento, che dovevo ristrutturare la mia esistenza”.

Adesso Cambi oggi è una persona tranquilla, che ha saputo raggiungere una stabilità emotiva. Parte del merito va a sua moglie, Stefania Marusi, sposata nel 2014 e dalla quale ha avuto una figlia, Melissa, di quindici anni. “Loro – conclude l’imprenditore – sono la mia ragione di vita e Stefania con cui ci frequentiamo dal 2000 ha sempre rappresentato il buono ed il bello della mia vita. Mia moglie è una donna straordinaria oltre che coraggiosa ed è stata capace in questi ultimi anni di combattere e vincere la battaglia contro un tumore, per fortuna benigno, al cervello. La forza e la determinazione di Stefania è meravigliosa e mi insegna tanto ogni giorno”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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