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Sono almeno una decina nell’arco degli ultimi dodici mesi le scelte ‘horribilis’ della dirigenza attuale della Rai. Una serie di mancanza di vedute che hanno colpito gli addetti ai lavori e naturalmente anche il pubblico. Ovviamente lo smacco più eclatante è quello freschissimo dell’addio di Amadeus alla tv di Stato. Ma ce ne sono altri che hanno lasciato un segno non proprio positivo.

  • Prima del caso clamoroso di Amadeus c’è stato quello di Fabio Fazio. Il conduttore, avendo capito che avrebbe forse dovuto subire una serie di pressioni politiche non indifferenti, ha levato le tende. La Rai non ha fatto alcunché per trattenerlo. Morale della favola? Tutto il suo pubblico, e proprio tutto (il che ha del miracoloso, televisivamente parlando), lo ha seguito su Discovery. Insomma, la Rai ha fatto un enorme favore alla concorrenza. Che mossa geniale!
  • Geniale anche la scelta di sostituire nel pomeriggio feriale di Rai Uno Serena Bortone con Caterina Balivo. Quest’ultima doveva migliorare i dati buoni della collega. Li ha peggiorati. Oltre al danno la beffa. Bortone è stata dirottata nel weekend di Rai Tre con Chesarà… che ottiene ascolti tutt’altro che entusiasmanti. Ma perché è stata messa alla porta da una trasmissione che andava bene? Si sussurra che i dirigenti di ‘Tele Meloni’ non la amino…
  • L’inserimento della Balivo ha portato con sé un altro problema. Visto che La volta buona non va benissimo, ecco che sta pure tentando di giocarsi la carta della cronaca nera. Peccato che in concomitanza con il programma di Rai Uno va in onda sul secondo canale dell’emittente pubblica Ore 14 di Milo Infante che da sempre tratta casi spinosi. Di recente Infante è andato su tutte le furie in quanto costretto a cancellare un blocco sulla strage di Erba poiché il medesimo tema lo stava trattando la Balivo. Il giornalista ha attaccato pesantemente la Rai e La volta buona, ricordando che con Serena Bortone mai si erano verificati problemi simili.
  • A proposito di ‘Tele Meloni’, come non menzionare gli sfavillanti dati raccolti da Pino Insegno, amico stretto della premier, con Il Mercante in Fiera (Rai Due). Il flop è stato talmente rumoroso che al conduttore è pure stata levata la guida de L’Eredità (Rai Uno) passata a Marci Liorni. Si è deciso di paracadutare l’attore a Reazione a Catena. Meglio che vada in onda in estate dove ci sono meno rischi.
  • Le intuizioni spettacolari della nuova dirigenza Rai hanno poi partorito l’idea Colpo di Luna (Rai Uno), varietà affidato al  talento di Virginia Raffaele. Peccato che tale genere non funzioni più da una vita. Il programma, in onda per tre puntate, non è stato un floppone, ma poco ci è mancato. Basti pensare che l’ultima puntata ha avuto il 14.1% di share.
  • Siccome un varietà non bastava, eccone un altro, Forte e Chiara (Rai Uno) di Chiara Francini. Anche qui a farla da padrone è stata la noia con conseguente fuga del pubblico. Il programma doveva durare tre puntate, dopo la seconda è stato cancellato. Un floppone!
  • Flop totale e piuttosto imbarazzante è stato quello di Avanti Popolo (Rai Tre) di Nunzia De Girolamo. Il talk è stato chiuso in anticipo. Troppo disastroso. E fortuna che doveva essere un’altra novità di quelle che avrebbero fatto breccia nel pubblico.
  • Ci si stava scordando, per quel che riguarda il tema addii, quello di Bianca Berlinguer, volto storico di Rai Tre. Pure lei ha scelto di andarsene sbarcando a Mediaset.
  • Oltre a ‘Bianchina’, ha fatto le valige pure Lucia Annunziata. Lei è stata tranchant ed ha spiegato senza se e senza ma che non gli andava di lavorare con la nuova governance. Tra gli addii celebri di Rai Tre anche quelli di Corrado Augias e Massimo Gramellini.
  • Dulcis in fundo, l’addio di Amadeus; è una coincidenza che molt conduttori, in concomitanza dell’arrivo della nuova governance, abbiano fatto le valige? Forse sì, ma forse anche no! Fatto sta che ‘Ama’ ha salutato tutti, uno smacco non indifferente tanto che sembra che la vicenda abbia messo sull’attenti persino la premier Meloni, la quale avrebbe ordinato alla dirigenza Rai di far di tutto per trattenere per la prossima stagione almeno Fiorello.
Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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