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Mina Settembre è la fiction Rai che è riuscita a conquistare, puntata dopo puntata, il grande pubblico di Rai uno. Ogni settimana i suoi ascolti, che superano i 6 milioni di telespettatori a episodio, battono di netto la concorrenza ed è ufficialmente candidata a essere tra le fiction più viste e amate dell’anno.

Nasce, come sappiamo, dalla penna di Maurizio De Giovanni, che insieme a Mina Settembre, firma anche altre due storie che stanno riscuotendo grande successo su Rai uno: I bastardi di Pizzofalcone, a breve vedremo la terza stagione, e Il commissario Ricciardi, in cui De Giovanni ha contribuito nella scrittura del soggetto e della sceneggiatura.

Un successo, quello dell’assistente sociale Mina Settembre, che è apparso da subito lampante. I telespettatori, alla ricerca di una serata spensierata e leggera, si sono appassionati alle sue vicende che accomunano un po’ tutti noi. La continua lotta tra ciò che è bene e ciò che fa stare bene, i segreti del passato che tornano a disturbare il presente e l’indecisione tra due uomini caparbi e bellissimi.

L’episodio da cui De Giovanni ha tratto ispirazione

Ma la storia di Mina, interpretata da Serena Rossi, si ispira a un avvenimento a cui De Giovanni ha assistito e che poi l’ha folgorato tanto da scriverci sopra la serie di romanzi. Tutto è nato nel 2011 quando lo scrittore si è imbattuto in una protesta organizzata da alcuni operatori sociali che in quel periodo avevano deciso di occupare il Maschio Angioino, il castello medievale al centro di Napoli. A capo della questione che ha portato alla protesta c’era un taglio dei fondi al settore degli operatori.

Questi avevano deciso di occupare la struttura fino a quando il presidente della regione Campania non avesse preso in carico le richieste dando loro delle risposte esaustive. Il tutto aveva portato anche a diversi e ripetuti scioperi della fame che non avevano, però, portato a una soluzione.

Lo scrittore napoletano rimase affascinato dalla forza e dalla determinazione dei protagonisti della protesta che si battevano per ottenere le giuste condizioni per i servizi socio-assistenziali e sanitari. Decise così di ascoltare con attenzione le loro ragioni, entrando nel merito delle condizioni di lavoro a cui erano costretti.

Si mise quindi a scrivere una storia ispirandosi proprio a quelle lotte e rivendicazioni. Da quella protesta De Giovanni mise nero su bianco le vicende di Mina Settembre. Una giovane donna altoborghese che decide di abbandonare i suoi agi e di andare a lavorare in un consultorio nei sobborghi della città, sporcandosi le mani e avendo a che fare con la realtà più cruenta dei Quartieri Spagnoli di Napoli. Anche per Mina Settembre i fondi scarseggiano e molto spesso aiuta i suoi concittadini pro bono, per il gusto di fare del bene.

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