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Nonostante la puntata “incriminata” de Le Iene sia andata in onda due giorni fa, è stato soltanto nel corso di quest’oggi, 6 ottobre, che sul web si è iniziato a parlare in modo diffuso del recente monologo che Saverio Raimondo ha regalato ai telespettatori. Il motivo? A quanto pare, perlomeno stando a chi si è lamentato delle sue parole, il comico si sarebbe macchiato di sessismo per parole molto poco carine nei confronti di Emma Marrone (da cui è nata la sua riflessione) ma anche di Vanessa Incontrada.

Le critiche più feroci piombate sul comico (il cui lavoro, incredibile ma vero, è fare battute) sono arrivate per esempio dall’attivista Dalila Bagnuli (già vista, tra l’altro, proprio in un recente servizio de Le Iene) ma anche da Gianmarco Capogna su Twitter. La prima ha caricato un video su TikTok spiegando perché lo sketch di fatto oggettificava le donne prese in considerazione. Ecco un estratto del video caricato dalla ragazza:

“Non siamo valide solo quando riceviamo la nostra approvazione sessuale. O le vostre seg…. Non ci interessa quanto ci disegnate sco….. E se volete saperla tutta, ci fa schifo pensare che vi meniate il pi… sull’immagine delle nostre cosce. […] I vostri occhi non guardano, i vostri occhi oggettificano. La body positivity non ha mai cercato approvazione, non ha mai cercato di allargare il canone di bellezza, anzi, ha sempre cercato di distruggerlo. Ha sempre e solo chiesto rispetto che, spoiler, voi continuate a non darci. E non aggrappatevi alla scusa del black humour: questo non è black humour, queste sono solo delle gran prese per il cu…[…]Caro Saverio, quanto sarebbe facile fare dell’ironia o sulla tua voce, o sulla tua statura, proprio come fai tu.”

Capogna, in parallelo, ha scritto un tweet dove faceva riferimento alle solite logiche patriarcali, che permetterebbero ai comici di poter dire e fare tutto quello che vogliono. Qui il suo cinguettio:

Ma che cosa avrà mai detto Saverio Raimondo di così grave per riuscire persino a finire in tendenza? Lo sketch dell’attore prendeva come spunto le recenti polemiche di Emma Marrone sul tema del sessismo e della body positivity per svilupparne una riflessione parallela, con i modi e il linguaggio dissacrante della comicità. Ecco le sue parole:

““Vi ricordate il caso delle “gambotte” di Emma Marrone? […] Era un commento sessista, per giunta appunto fatto da un uomo, da un maschio. Io per esprimere la mia solidarietà a Emma Marrone e per manifestare la mia personale lotta al patriarcato sono andato online a cercare queste foto di Emma con le calze a rete e quando le ho trovate e le ho viste mi ci sono mastur… sopra, ho avuto un’erezione. E anche quando Vanessa Incontrada ha fatto la copertina nuda su Vanity Fair per far vedere che era grassa, io per esprimere la mia solidarietà quella settimana con quella copertina con Vanessa Incontrada nuda e grassa mi ci sono masturb… sopra, è un piccolo gesto. Questo è quello che noi maschi possiamo fare, mi rendo conto è una goccia nel mare, nel mio caso sono tante gocce. Però è il gesto più inclusivo che un maschio etero può fare nei confronti dei corpi non conformi.”

Il precedente, se così si può chiamare, erano state le dichiarazioni di Davide Maggio, che in diretta su Instagram si era lamentato delle calze a rete indossate da Emma al Festival di Sanremo 2022. Le stoccate del giornalista avevano scatenato un’immediata reazione della cantante, che sui social si era lamentata del trattamento “medioevale” da lei ricevuto. Almeno per il momento, né Emma né la Incontrada si sono espresse su quello che ha detto Saverio Raimondo, anche se qui si parla di tutt’altro tipo di commenti. Il senso dello sketch era proprio quello di mettere alla berlina un certo tipo di mascolinità, ma il web sembra non essersene reso conto.

Qui sotto potete recuperare il video del discusso sketch.

Alberto Muraro

Appassionato di musica, sono "multilingue e multitasking". Credo, in tutta onestà, di essere il massimo esperto italiano di casa Ferragnez. Sogno di condurre l'Eurovision Song Contest, in attesa di tornare in veste di inviato al Festival di Sanremo. Ho scritto anche un libro, Linea 148.

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