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Il Grande Fratello Vip è spettacolo, intrattenimento, non certo un programma modello da cui prendere aspirazione per forgiare i propri valori e principi di vita. Nessun problema su tal fronte: è tv di un certo tipo e come tale deve essere guardata. Certo ci vuole misura in tutto, ci deve essere un limite, una soglia oltre cui non andare, per decoro, decenza e educazione. Quella soglia, al GF Vip 6, è stata superata, abbondantemente.

Ogni stagione del programma è stata segnata da liti, screzi e sfoghi sopra le righe, ma mai come in quella in corso si è assistito a un tasso di maleducazione così alto. E infatti ora la Casa più spiata d’Italia si ritrova a pezzi, con faide rabbiose ed inquilini sopraffatti dai rancori e dalle frustrazioni. Inevitabile che le responsabilità, nel bene e nel male, ricadano su Alfonso Signorini, il demiurgo del gioco, che ha avuto la colpa di concedere tutto a due inquiline, che rispondono al nome di Soleil Sorge e Katia Ricciarelli, trovandosi adesso con una Casa ad orologeria.

Negli ultimi giorni l’ex di Pippo Baudo ha dato uno spettacolo su cui sarebbe opportuno stendere il cosiddetto velo pietoso. A Lucrezia ‘Lulù’ Selassiè ha dato della “scimmia“, invitandola a “tornare a scuola nel suo Paese”. E quale sarebbe se non l’Italia visto che la giovane è nata qua, ha vissuto qua e paga le tasse (lei direttamente o chi per lei) allo stato italiano? Senza contare gli attacchi rivolti a Miriana Trevisan che in diversi occasioni si è vista giudicata pesantemente come madre e come donna (al netto di certi suoi presunti errori, certe uscite della Ricciarelli sono state da brivido).

Eppure i segnali per porre un freno a tutto questo ce ne sono stati a bizzeffe nelle scorse settimane. “Biagio D’Anelli è normale o gay?”, si era lasciata sfuggire la soprano. E ancora c’è stata l’esternazione sulla camicia di Alex Belli da “ricch…ne”. Sono seguite altre perle dimenticabili. Certo non si vuole fare i paladini del politicamente corretto, ma qui ci sono una serie di circostanze che avrebbero dovuto essere analizzate e in qualche modo sanzionate. Insomma, frenate.

E invece niente! Signorini e la sua squadra autoriale, forse per timore di una sfuriata di Katia (appena viene leggermente messa sulla graticola minaccia di andarsene o esce dalla discussione, senza che nessuno dica nulla), hanno deciso di soprassedere sempre e comunque. Adesso la bomba è scoppiata. Persino il mite e pacato Pago, ex marito di Miriana Trevisan, ha fatto sapere di essere pronto a rivolgersi agli avvocati per quanto accaduto di recente.

La domanda è: perché nonostante la Ricciarelli abbia avuto atteggiamenti ben oltre il consentito non è mai stata messa sotto torchio nel corso della diretta del prime time? Perché nei suoi confronti non arrivano mai poderose ramanzine mentre ad altri sì? Perché ad esempio Lulù è stata messa alla berlina – pure giustamente per comportamenti da rivedere – mentre a Katia nessuno dice nulla nonostante la gravità palese di alcune sue parole e di alcuni suoi modi fi fare?

Discorso simile vale per Soleil Sorge, altra inquilina che pare godere di trattamenti ‘speciali’. Solo in qualche situazione Signorini l’ha richiamata. Eppure l’italo-americana continua a tenere atteggiamenti tutt’altro che benevoli nei confronti di qualcuno, per usare un eufemismo. Ad esempio verso Gianmaria ha detto più volte frasi da dimenticare, ma niente, nessun richiamo, nessuna correzione di rotta. Solo sull’inascoltabile “metafora degli scarafaggi” si è presa un rimbrotto. Per tutto il resto, avanti, senza freno.

Senza poi considerare tutte le volte che le opinioniste, chissà per quale arcano mistero (forse imboccate dagli autori?), l’hanno salvata dalle nomination. Beh, ci mancherebbe: se una in Casa litiga pure con lo specchio, si merita anche il privilegio di essere salvaguardata dall’alto. Peccato che a furia di chiudere occhi e orecchie, la situazione adesso è finita fuori controllo, con la dimora di Cinecittà che è una polveriera. Insulti e parolacce sono all’ordine del giorno. Forse qualcuno quella polveriera l’ha voluta. Ora che si cavi dall’impiccio!

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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