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Paolo Bonolis si aspetta una rivoluzione per il Festival di Sanremo, più di quella che sta attuando Amadeus. Quest’ultimo è reduce da un successo enorme con la sua terza edizione con la quale ha proseguito l’operazione di “svecchiamento” del festival. Chi non ha mai guardato Sanremo, quest’anno lo ha fatto e si è complimentato con Amadeus proprio per questo: “Lo ha svecchiato”, si sente dire in questi giorni da più di qualcuno. Eppure se Bonolis tornasse a rivestire il ruolo di direttore artistico del festival non solo lo sposterebbe dall’Ariston, ma si aspetterebbe di più da mamma Rai.

Per lui non è un sacrilegio spostare il Festival di Sanremo dall’Ariston, che trova un bellissimo teatro ma che ha dato tutto dal punto di vista espressivo. Con la tecnologia che c’è oggi, invece, si potrebbe fare tanto di più e immaginare un racconto più contemporaneo. Lo immagina non necessariamente in un luogo chiuso, ma è certo che “Sanremo deve essere il più possibile stupefacente, sennò è una messa cantata”, ha rivelato a Oggi. Dovrebbe insomma cambiare e allontanarsi dalla traiettoria cavalcata ormai da decenni. Non è tutto, Bonolis ha condotto due edizioni di Sanremo: nel 2005 e nel 2009, e sono state due edizioni molto seguite. Da un certo punto di vista concorda col pensiero di sua moglie Sonia Bruganelli:

“Dal 2010 il Festival, per un gentlemen’s agreement con Mediaset, non ha una controprogrammazione, e allora giustamente la Rai non sente la necessità di investire cifre importanti per invitare ospiti sensazionali, tanto gli ascolti sono altissimi lo stesso. Così, il Festival resta un racconto molto italiano. Bellissimo, intendiamoci. Ma Sanremo meriterebbe di essere ‘eventizzato’ con qualcosa che lo spettatore italiano non ha modo di vedere nell’arco di tutta la stagione televisiva”

Per lui nomi come Fiorello e Checco Zalone sono di sicuro formidabili, ma restano “prodotti italiani”. E ha ricordato nomi che si sono visti nel suo Sanremo, per esempio Mike Tyson, Hugh Grant, Will Smith. Ospiti che sono costati molto ma che, secondo lui, “hanno conferito a Sanremo la reale patina di evento”.

Bonolis e il segreto del rapporto con Sonia Bruganelli: “Scintille come pietre focaie”

A proposito del matrimonio con Sonia Bruganelli, Bonolis ha spiegato il segreto del successo del loro rapporto sebbene sembrino due persone agli antipodi. Cosa li tiene insieme? Questa la risposta del conduttore:

“La voglia di esplorare altri mondi: io do delle cose a lei, lei a me. La diversità è bellezza, e tutti i giorni produce un piacevole ‘sfreghìo’, che fa calore, scintille. Siamo come due pietre focaie”

Al Grande Fratello Vip la Bruganelli non sta conquistando il pubblico, anzi. I suoi interventi vengono sempre contestati sui social, molte volte non piacciono e la gran parte del sostegno arriva dai fan di Soleil Sorge, per ovvi motivi. Se non fosse per loro, insomma, il parere sarebbe unanime e di certo non a favore della Bruganelli opinionista. Bonolis ha descritto un’altra Sonia, pare che la sua cattiveria sia solo una posa:

“Certo che lo è: Sonia è una Jessica Rabbit che si auto-disegna così. È una donna adorabile, con un cuore e una sensibilità enormi, però le piace raccontarsi più ruvida”

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