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Quando si crea grande attesa attorno a una serie tv, dopo la messa in onda, si possono verificare tre scenari: in qualche caso le aspettative del pubblico vengono tradite e scatta il flop, in molte occasioni la reazione degli utenti è positiva ma non da “wow”, nella terza opzione, che non capita tante volte, si registra invece proprio il “wow”. La prima puntata di Sandokan, con protagonista Can Yaman, è stata trasmessa lunedì 1 dicembre 2025 su Rai 1 e gli ascolti tv sono stati da “wow”. Davanti al teleschermo 5.755.000 spettatori pari al 33.9% di share; numeri da capogiro che negli ultimi anni pochissimi prodotti per il piccolo schermo sono riusciti a raggiungere. Escludendo Sanremo e gli eventi singoli sportivi o di altro genere (ad esempio l’Eurovision), a memoria, un simile risultato lo si ricorda solo per Doc -Nelle tue mani. I piani alti di Viale Mazzini possono quindi festeggiare.

Sandokan triplica Il Grande Fratello negli ascolti tv

Sandokan ha potuto sfruttare anche la concorrenza debole del competitor. Su Canale 5 è stato proposto Il Grande Fratello di Simona Ventura. Impietoso il confronto con la serie tv Rai: il reality show è stato addirittura triplicato negli ascolti, intrattenendo 1.852.000 spettatori con uno share del 14.3%. Nessuna sorpresa su tale fronte: fin dalle prime puntate il programma Mediaset ha fatto una enorme fatica. Il format è usuratissimo e di idee nuove ce ne sono poche. Sarebbe stata una sorpresa il contrario, cioè se avesse fatto il botto. E invece ‘Super Simo’ si appresta a far calare il sipario tra non molti giorni.

I motivi del successo di Sandokan

Per quel che riguarda il successo di Sandokan, da segnalare che Can Yaman, come si suol dire, ha fatto i compiti molto bene. Probabilmente è la sua miglior interpretazione della carriera. Il ‘confezionamento’ della storia, che trae origine dai mitici romanzi di Emilio Salgari, è stato fatto in maniera certosina e al passo con i tempi. Le scene d’azione sono dirette con maestria, brillanti e adrenaliniche. Alquanto azzeccato anche il mix di toni, che passano dal drammatico allo scanzonato, restituendo un prodotto non troppo ‘pesante’.

Fare paragoni con la versione di Kabir Bedi non ha senso. Sono passati quasi cinquant’anni da quella serie. Era un altro mondo, un’altra televisione, un’altra tecnologia. La storia di Sandokan, invece, rimane sempre avvincente.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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