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Vittorio Grigolo ha rilasciato un’intervista al settimanale Chi sul nuovo numero in edicola da domani. Il tenore ha difeso a spada tratta i teatri dopo che il governo ne ha disposto la chiusura. Il mondo dell’arte e dello spettacolo sta vivendo un periodo complicato dallo scorso marzo, è fuori dubbio. Tanti addetti ai lavori sostengono di sentirsi abbandonati a sé stessi. Secondo molti, infatti, c’è chi si sarebbe dimenticato che oltre ad attori e cantanti e conduttori c’è tantissima gente che lavora dietro le quinte. E su di loro, ha sostenuto sempre qualcuno, c’è il silenzio più totale.

Nelle ultime settimane ci sono state diverse proteste nelle piazze di tutta Italia da parte del settore dello spettacolo. E oggi a dire la sua è stato anche Grigolo. Sulle pagine di Chi, il tenore ed ex coach di Amici di Maria De Filippi si è detto molto amareggiato per ciò che sta succedendo, ma non ha intenzione di arrendersi. Non nega che il Covid vada fronteggiato in tutti i modi possibili e immaginabili. Così come è d’accordo sul fatto che la pandemia vada arginata come possibile. Ma non è d’accordo con la chiusura di teatri e cinema.

“Stoppando la cultura in generale non moriremo solo di Covid, ma intellettualmente”, ha aggiunto nel corso dell’intervista. La sua speranza è che il governo non si dimentichi del mondo dell’arte e della cultura. E per difendere il suo settore e il mondo dell’arte ha anche chiesto che differenza c’è tra cinema e teatro con la televisione e il calcio. “Perché non hanno bloccato anche loro?”, si è chiesto. Una domanda che si pone più di qualcuno che lavora in questo mondo e non solo.

Grigolo ha poi fatto notare che gli spettacoli alla Scala di Milano non si sono fermati neanche in tempi di guerra: allora perché tenerlo chiuso adesso? Quelle del tenore sono domande largamente condivise, perplessità che in tanti hanno già espresso sui social e nel corso di interviste. Tutti si augurano che qualcosa possa smuoversi, così come c’è chi si sta rimboccando le maniche per rendersi utile in prima persona. Per esempio Fedez, che si è addirittura preso una pausa dai social per riuscirci.

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