Vanessa Bryant e il caso delle foto dell’incidente di Kobe: scatta la denuncia, il motivo
Vanessa Bryant passa alle vie legali. Obbiettivo: far sì che non escano le foto scattate sul luogo dell’incidente che è costato la vita al marito Kobe e alla figlia Gianna. Ieri 8 maggio la moglie del compianto asso del basket americano ha così sporto denuncia per gli scatti non autorizzati. Da quanto trapelato (fonte People), le istantanee sarebbero state effettuate da alcune persone facenti parte al Dipartimento dello sceriffo di Los Angeles, le quali non avrebbe avuto il via per diffonderle. A causa di ciò, la vedova ha richiesto danni per lo stress emotivo e l’angoscia mentale avuta.
Vanessa Bryant e la lotta per la privacy
Vanessa si sta battendo per proteggere la privacy attorno alla sua famiglia, che sta vivendo un momento molto delicato e doloroso dopo la perdita di Kobe e della figlia. Per quel che riguarda il caso delle foto, People è entrata in possesso di un documento legale che così recita: “Non meno di otto vice sceriffi erano sulla scena scattando foto alle vittime, ai parenti e a chi era sul posto. Come il Dipartimento avrebbe ammesso successivamente, non vi era alcuno scopo investigativo perché quelle persone scattassero foto sul luogo dell’incidente. Si evince, quindi, che i vice sceriffi abbiano scattato foto per propri scopi personali”.
La famiglia Bryant: la denuncia ha lo scopo di evitare simili situazioni in futuro
Sulla vicenda è intervenuto anche lo sceriffo della contea di Los Angeles, Alex Villanueva, affermando che le uniche persone autorizzate a riprendere la scena dell’incidente mortale sarebbero dovute essere soltanto il coroner e gli ispettori del National Transportation Safety Board, un’agenzia investigativa del Governo. “Questi sono gli unici due gruppi di persone che erano autorizzate. Chi non fa parte di questi due enti, non era autorizzati a scattare e quelle foto non erano consentite”, ha chiarito Villanueva. ” Un portavoce della famiglia Bryant ha inoltre reso noto che la vicenda legale innescata ha il fine di far sì che in futuro, per casi analoghi, vengano rispettate le regole in vigore e la privacy delle persone coinvolte.