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La puntata di Tv Talk di sabato 30 novembre 2024 si è concentrata su tanti aspetti della televisione. Tra un ospite e un commento, a un certo punto si è aperta la parentesi dedicata ai “grandi flop” della stagione 2024-2025. Mia Ceran, alla conduzione, ha chiesto ai suoi ospiti di studio di commentare la situazione attuale della televisione e il dibattito si è aperto in men che non si dica.

La stagione 24-25 ha già fatto le prime vittime” – recita il voice over del servizio lanciato, andando poi nel profondo delle criticità dei palinsesti. Mediaset ha archiviato La Talpa con una chiusura anticipata, Se mi lasci non vale di Luca Barbareschi ha mandato in onda tre episodi su cinque, Amadeus sul Nove con Chissà Chi è continua a non attirare la giusta attenzione. Il servizio termina con una provocazione, che poi è verità: “Il tempo per crescere costa, soprattutto in prima serata“. Che cosa sta succedendo ai programmi di questo autunno 2024? E perché molti di questi sono stati dei grandi flop? A rispondere per primo al grande quesito è Davide Maggio, noto critico televisivo.

Maggio ha le idee molto chiare e sebbene avrebbe dato una seconda possibilità a La Talpa e a Prisma (serie-tv di Prime Video il cui non rinnovo è stato ampiamente contestato), ha dichiarato una grande verità: “Un programma se non ha un budget adeguato poi il risultato lo vedi e la tv, questo lo diciamo, si fa con i soldi“.

I flop sono responsabilità solo del conduttore? Anche, ma alcuni erano “annunciati”

Ci sono flop che forse andavano capiti sin dall’inizio e di questo ne sono convinti sia gli ospiti in studio (Enzo Miccio, Claudia Rossi e Davide Maggio), sia gli analisti. Format come quello di Barbareschi, fotocopia di Temptation Island, ad esempio, poteva essere chiaro che non avrebbe funzionato come quello di Bisciglia. Idem per il talk L’altra Italia di Antonino Monteleone, che dopo solo un mese dal lancio ha chiuso i battenti. “Troppi talk di attualità tutti simili tra loro“, commentano in studio; ma forse la “colpa”, se di colpe si può parlare, è anche della conduzione? Ogni tanto sì, ma non sempre.

A volte sono i conduttori e le conduttrici che “dovrebbero scegliere un format che sentono ‘loro'”, commenta Miccio con la sua diplomazia, ma su Diletta Leotta, ampiamente criticata sul web per il suo debutto ne La Talpa, ci sono parole di appoggio. Davide Maggio, infatti, addita il flop del reality non tanto alla giornalista sportiva, quanto a “una prima puntata brutta e confusionaria, e a un regolamento poco chiaro al pubblico che non conosceva il programma”.

Ma i reality funzionano ancora? A Tv Talk opinioni contrastanti

Non si sono accorti degli altri che abbiamo visto né sentiranno la mancanza“, commenta Rossi in merito ai programmi colati a picco in questa stagione autunnale 2024-2025. C’è anche chi pensa che siano proprio i reality ad avere stancato il pubblico; il Grande Fratello con il suo copione scritto e rivisto ma soprattutto prevedibile, La Talpa riesumata dal passato ma senza una diretta coinvolgente (qualcuno proprio non ha capito le dinamiche del gioco), Temptation e le sue fotocopie mal riuscite.

Un futuro traballante, un killer, i bassi ascolti, sempre pronti a creare caos all’interno dei palinsesti. A provare a “difendere” in qualche modo i flop ci prova Mia Ceran: “Vabbè la televisione però si impara anche sul campo“, dice con grande sincerità, ma Maggio non si lascia scappare la risposta, pungente: “Eh ho capito ma non a spese del pubblico“.

Davide Maggio su Mia Ceran e la chiosa perfetta

A dare un altro po’ di pepe al dibattito è proprio Davide Maggio, che in un lampo di secondo interpella Mia Ceran: “Per esempio la Ceran con Tv Talk“, scatenando pochi secondi di “preoccupazione” (o ansia da prestazione) in studio. In realtà il suo è un complimento alla conduttrice, che descrive come “garbata perché non si è intestata un successo che non era scontato”. “Sono stati attimi di tensione, abbiamo pattinato sul ghiaccio”, commenta Ceran sorridendo, e la parentesi sui programmi si chiude.

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