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Ricky Tognazzi, di recente, si è raccontato al Corriere della Sera, parlando a ruota libera del padre e della moglie Simona Izzo. L’attore e regista 65enne è nato dall’unione dell’indimenticabile Ugo Tognazzi e di Pat O’Hara. Ed è proprio da mamma e papà che inizia a narrare dei propri ricordi.

“I miei genitori erano separati e quando l’estate trascorrevo le vacanze con papà passavo il tempo a vederlo recitare: lui vestito da messicano, da latin lover o da donna”, spiega. All’epoca il fatto che Ugo fosse spesso travestito con panni inusuali lo confuse un poco. Era un bimbo che vedeva il padre sempre in ruoli differenti e con costumi assai diversi rispetto a quelli indossati nella vita reale. Da qui lo sfasamento. Ma Tognazzi ‘senior’ gli spiegò con “dolcezza” che erano soltanto film, “che non era successo niente, che era tutto finto”. Ed è lì che Ricky ha capito che il cinema, “a volte, è più potente della realtà”.

Altro insegnamento di vita che ebbe guardando il padre è che ridere è “un’altra cosa fondamentale”. Il marito della Izzo inoltre rimarca come lui, per la carriera e la strada intrapresa, si senta un privilegiato perché fare questo “mestiere è meglio che lavorare”. “Beato colui che scambia il lavoro per tempo libero. Scoprire qual è la propria vocazione da giovani è una delle conquiste più importanti”, aggiunge con serenità.

Sempre parlando di Ugo, non lo definisce un papà assente. Ricky ricorda di essere figlio di genitori separati “ante litteram”, per di più entrambi appartenenti al mondo dello spettacolo. “Andavo a scuola dai preti, quindi ero figlio di due peccatori…”, racconta, dicendo però che sia il padre sia la madre sono stati “presenti, nell’ambito di quella che è diventata una famiglia allargata”.

Simona Izzo e Ricky Tognazzi: dalle nozze a oggi. Il legame ferreo e la mossa dell’attrice per farsi sposare

Capitolo Simona Izzo – I due attori e registi si sono sposati nel 1995. Eppure le nozze non furono affatto un passo ‘naturale’ per la coppia. In particolare Ricky non era troppo favorevole al matrimonio, al contrario di Simona che invece spingeva fortemente per l’unione. Ma perché Tognazzi era sul chi va là? Perché era tanto timoroso? “Le nostre rispettive situazioni familiari non erano facili, facili…”, narra, spiegando che lui aveva alle spalle la relazione con Flavia Toso (da cui è la figlia Sarah), mentre la Izzo proveniva dal matrimonio con Antonello Venditti (dalla storia è nato Francesco). “Insomma, una faccenda complicata”, chiosa Ricky. Simona però non ha mollato la presa. Anzi…

Ricky sottolinea che non si sentiva “pronto” per il grande passo. “Una volta – dice -, mentre andavamo in macchina proprio a trovare mia madre, lei mi fa una scenata che dura dal casello di Roma nord fino a Ventimiglia. Io cercavo di spiegarle che il matrimonio non era necessario, che avevamo una casa in comune, un lavoro in comune, persino il conto in banca in comune…”. Per Simona non era abbastanza. E alla fine convinse il compagno che le nozze dovevano celebrarsi.

“A un certo punto le chiesi: perché dobbiamo sposarci? La sua risposta fu solenne: per educazione… E su questo mi sono arreso”, spiega Ricky che prosegue, fornendo una altro spassoso aneddoto della vicenda che lo portò a sposarsi: “Quando però finalmente arrivammo a casa di mia madre, le dissi con tono brusco: ciao mamma, io e Simona ci sposiamo. Lei sorrise felice, ma replicò: Ricky c’è un altro modo di dare una bella notizia. E io le risposi: sì, ma non c’è altro modo per dare una cattiva notizia…”.

Il legame dura tutt’oggi. Il segreto dell’amore duraturo, oltre al sentimento e alla stima, è l’interesse comune per il cinema e l’arte. “Oscar Wilde scriveva: il matrimonio è una croce che deve essere portata in tre… riferendosi all’amante incomodo. Nel nostro rapporto, il terzo incomodo è il lavoro che ci unisce e, in certi casi, ci divide: il dibattito accalorato tra noi è perenne, siamo molto diversi. Io sono pieno di difetti: pigro, ansioso, nevrotico… Sono un ottimo pessimista”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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