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Com’è andata questa prima edizione de Le Iene con Belen Rodriguez? A raccontarcelo quest’oggi, insieme a mille altre cose, è Teo Mammucari in persona. Il conduttore, raggiunto da Massimo Falcioni di TvBlog, ha fatto un bilancio di questa sua recente fatica televisiva al fianco della modella argentina, al suo debutto in veste di vera e propria conduttrice e non più soltanto di “semplice valletta”.

A quanto pare, stando alle parole di Teo Mammucari, il bilancio finale è più che positivo. Belen, alla fine, se la sarebbe cavata in modo più che discreto.Tra l’altro è stato proprio Teo Mammucari a volerla al suo fianco, considerato che già in passato i due avevano avuto la possibilità di lavorare insieme. Era stato a Tu sì que vales che i due si erano incrociati sul lavoro per la prima volta, una situazione in cui Mammucari si era subito reso conto del talento alla conduzione di Belen.

Nonostante il giudizio conclusivo sia dopo tutto positivo, c’è da dire che l’inizio di questa nuova edizione de Le Iene è stato decisamente in salita. Belen Rodriguez in particolare si è mostrata molto diversa rispetto al suo solito, e non soltanto dal punto di vista del look. Secondo Teo Mammucari è stato quindi necessario “rimettere in riga” la collega argentina. Ma da che punto di vista? Ecco il commento del conduttore a riguardo:

“Il problema non era il look, bensì un atteggiamento che doveva abbandonare. Belen doveva imparare a prendersi in giro, ad ironizzare, andava trovata la chiave. Per lei è stato difficile, era un’avventura nuova. Ho apprezzato il rischio di Parenti, non era facile prendere un format come quello e stravolgerlo”.

A questo punto, Teo Mammucari spiega come si è arrivati a quella formula magica che ha permesso al programma di ingranare. Certo sono servite circa tre o quattro puntate, ma alla fine la Belen “domata” si è rivelata una risorsa molto importante per la trasmissione. A proposito, Mammucari ha aggiunto:

“Dopo tre-quattro puntate il programma ha preso il verso giusto, è decollato. Belen era arrivata con l’atteggiamento di chi dice ‘conduco’. Le ho fatto capire che il successo di una conduzione si fonda sulla complicità, non te la puoi inventare sul palco se non ce l’hai nella vita. Se ti fidi, devi lasciarti guidare. A quel punto puoi divertirti. Una volta che sei entrata nel gioco, ti lascio in mano il prodotto. Non sono uno che soffre gli spazi, è una delle vere capacità che ho. Bisogna giocare come si fa al bar con gli amici. Piano piano questa cosa è uscita. Ho puntato su Belen e sono felice. Purtroppo lo sanno in pochi, ma nella vita privata lei è simpaticissima e quella simpatia non se la doveva tenere a casa”.

Nella stessa intervista, inoltre, Teo Mammucari ha avuto la possibilità di parlare di un’importante novità che questa edizione ha introdotto: i monologhi. Ad ogni puntata, come ricorderete, uno o più personaggi ospiti della trasmissione si sono presi il loro spazio per parlare di una tematica a loro cara. Dal bullismo al bodyshaming, passando per il razzismo o l’approfondimento di altre problematiche personali, il monologo è diventato un segno distintivo di questa edizione, seppure in alcuni casi si sia dimostrato forse un momento po’ costruito e stucchevole. Mammucari, a proposito, ha rivelato:

“Più che monologhi li definirei confessionali. È stato come aprire una porta sul mondo. Finalmente i personaggi hanno avuto la possibilità di rispondere e commentare in maniera tollerante tutto ciò che si afferma sul loro conto. Sui social chiunque si può alzare la mattina e darti del bastardo. Quella parentesi può essere utile da parte nostra per mandare un messaggio. Come spiegavo prima, per me è un confessionale, una risposta data in modo sano e rispettoso”.

Alberto Muraro

Appassionato di musica, sono "multilingue e multitasking". Credo, in tutta onestà, di essere il massimo esperto italiano di casa Ferragnez. Sogno di condurre l'Eurovision Song Contest, in attesa di tornare in veste di inviato al Festival di Sanremo. Ho scritto anche un libro, Linea 148.

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