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Il nuovo appuntamento con la fiction targata Mediaset ‘Svegliati amore mio‘ (con protagonisti Sabrina Ferilli, Ettore Bassi e Francesco Arca) è per mercoledì 31 marzo alle 21,40 circa su Canale 5, subito dopo il tg satirico di Striscia la Notizia. Nelle more di conoscere il sequel della narrazione della drammatica storia di Nanà e della figlia Sara, a svelare dei retroscena è stata la regista Simona Izzo.

In una recente intervista alla rivista  ‘Grand Hotel’, la Izzo ha raccontato che quando ancora si poteva viaggiare e non si conoscevano le parole lockdown e covid, mentre aspettava il suo volo è stata avvicinata da una donna che le ha detto: “Tu sei una cantastorie, allora racconta la mia storia“. Una richiesta che ha fatto conoscere a Simona delle vicende drammatiche e straordinarie.

Il racconto di una madre d’acciaio

Loro si chiamano le mamme d’acciaio. Un nome particolare perché, stando a quanto riferito da quella signora alla Izzo durante il loro incontro in aeroporto, “nessuno è più forte di una madre che combatte per la salute dei propri figli“. Parole che hanno avuto una forza dirompente e che hanno portato la regista a ricordare fatti avvenuti nella sua vita molti anni prima.

Da quel momento la moglie di Ricky Tognazzi (che ha firmato insieme alla Izzo la regia di ‘Svegliati amore mio) decise che la storia di quella madre coraggio andava raccontata. Nel farlo anche lei avrebbe così messo in scena la storia della sua famiglia. Come confermato dalla stessa regista, il personaggio di Nanà prende quindi spunto proprio dalla donna incontrata in aeroporto, che si chiama Giovanna.

La narrazione di ‘Svegliati amore mio’ trae spunto da una storia vera, drammaticamente vera. La storia racconta delle tante famiglie che vivono vicino a delle acciaierie e che hanno visto i loro parenti e amici ammalarsi a causa delle polveri sottili immesse nell’aria e trasportate dal vento.

Simona ha poi raccontato del dramma che ha colpito Giovanna. Una donna come tante altre, il cui marito faceva l’operaio addetto alla colatura dei metalli. Una famiglia felice la loro, prima di scoprire che la figlia dodicenne si ammalasse di leucemia. Ma cosa c’entra la storia di Nanà con quella personale di Simona Izzo?

Rossella Izzo una madre coraggio

La regista ha chiarito che: “Le acciaierie non c’entrano nulla, ma le madri coraggio si“. Quando richiama le madri coraggio, Simona rievoca anche la forza da leonessa che ha contraddistinto sua sorella Rossella qualche anno fa. A causa di un brutto incidente, la figlia Myriam (ex concorrente del Grande Fratello Vip) è stata tra la vita e la morte per 10 lunghi giorni.

Da quel momento Rossella ha mostrato un coraggio, una forza ed uno spirito di abnegazione totali. All’epoca Myriam era fidanzata con l’attore Luca Argentero che, come raccontato dalla Izzo, dormiva fuori dalla porta della camera d’ospedale della Catania aspettando che si risvegliasse.

La situazione di Myriam era davvero molto grave: “Le hanno dovuto togliere la faccia per metterle delle vite e riallinearle le ossa del viso“, ha detto la Izzo. Neanche il trucco riusciva a coprire i segni della stanchezza e del dolore che segnavano inesorabilmente il viso di Rossella.

Una madre, lei, come tante altre decisa a non mollare neanche un minuto la propria figlia. Neanche la notte, perché vegliava la sua creatura continuamente. E a chi le chiedeva se non fosse stanca, lei rispondeva: “Le madri non si stancano mai, dormirò quando mia figlia si sarà svegliata“. Parole che Simona ha messo nella fiction in bocca alla sua eroina Nanà Santoro.

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