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Morgan torna a tuonare contro Amadeus. E lo fa ancora una volta in modo irruento e plateale, arrivando persino a dire che il direttore artistico degli ultimi Festival di Sanremo ha “devastato culturalmente l’Italia” in riferimento al panorama musicale. Dichiarazioni roboanti che suonano un pizzico (meglio buttarla sull’ironia) esagerate. Ma si proceda con ordine. Marco Castoldi, intervistato da Mowmag, ha detto la sua sul chiassoso botta e risposta andato in scena in questi giorni tra Paolo Meneguzzi e J-Ax. I due artisti se le sono suonate di santa ragione. Chi ha ragione?

Morgan sta dalla parte di Meneguzzi che ha criticato il sistema musicale italiano. Quindi ecco che si è agganciato a Sanremo, rifilando bordate ad ‘Ama’:

“Perché il sistema va avanti imperterrito come uno schiacciasassi e il sistema italiano sfrutta proprio il fatto che il popolo sia totalmente privo di capacità di emergere e di reagire ai soprusi. Il popolo italiano è veramente un popolo bue per eccellenza, composto da pecoroni. Come su Amadeus direttore artistico di Sanremo, sono l’unico che lo contesta, ma in realtà è un fenomeno che ha devastato culturalmente l’Italia da un punto di vista artistico e di qualità della canzone e continua a farlo, ma rimangono tutti zitti”.

Parole, come si diceva, pesanti e destinate a far rumore. Castoldi prima di criticare l’operato di Amadeus ha affrontato il tema relativo al genere pop, definendolo come “musica moderna più alta che ci sia”. “È proprio la rottura tra l’arte alta e l’arte bassa – ha proseguito -. Il pop sono i Beatles, per fare un esempio d’eccellenza, è David Bowie, è Franco Battiato. Il pop è la musica che sperimenta, che inventa e che utilizza tutti i mezzi che la modernità mette a disposizione. Non è una cazzata, la “musica leggera” è una musica priva di contenuti, mentre il pop è la musica più importante che c’è”.

Morgan dà ragione a Paolo Meneguzzi che si è scagliato contro J-Ax

Le riflessioni di Morgan si inseriscono nella querelle che ha coinvolto Meneguzzi e J-Ax. Il primo ha tuonato sul brano estivo “Disco Paradise” (cantato da Annalisa, Fedez e appunto Ax). In particolare lo ha definito una marchetta, non ascrivendolo al genere pop. “Il pop è una cosa seria, non confondiamolo con quella marchetta”, ha scritto l’autore di Verofalso innescando la replica piccata dell’ex Articolo 31: “Ti ricorderò sempre come la versione ordinata su Wish di Tiziano (Ferro, ndr)”

A sua volta Meneguzzi ha controreplicato a muso duro “L’estate pop 2023 è deprimente […] Vedere gente tutta tatuata che va su un palco a cantare la Disco paradise di turno mi fa tristezza. Quelle sono marchette. Il pop dev’essere anche visionario, evoluto, curato ai massimi livelli […]”. Nella bagarre è intervenuto Morgan che ha preso le difese di Meneguzzi, allargando ulteriormente il dibattito:

“Ha perfettamente ragione Paolo Meneguzzi, perché il pop è una forma d’arte. Noi italiani la chiamiamo “musica leggera”, ma abbiamo inventato una definizione che non c’è nel mondo, quando in realtà il concetto di “musica leggera” io lo userei per definire “il pop è scadente”. In pratica la musica leggera si può tradurre in “voglio imitare il pop esclusivamente per delle ragioni commerciali”, quindi ne imita la patina, l’esteriorità, ma non certo l’essenza artistica. Il discorso che fa Meneguzzi è molto serio, molto importante, perché in realtà denuncia una problematica vera che io da anni rilevo e denuncio a mia volta. Ma l’Italia ha un gravissimo problema, che non è soltanto nella musica, ma è proprio culturale. Fondamentalmente non c’è una capacità di agire delle proposte alternative e di farlo associandosi, unendosi, mettendo insieme le forze. Si è tutti dei singoli individui, che anche in questo momento, nella protesta, sono dei singoli uomini che dicono quello che pensano, ma non si riesce a usare questa indignazione per costruire”.

In tutto ciò Castoldi ha ben pensato di tornare a lanciare dardi infuocati contro Amadeus. Amen!

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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