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‘L’ho fatto per te’: trattasi del titolo del libro autobiografico di Eleonora Pedron, la cui vita è stata segnata da alcune vicende tragiche. A Verissimo, l’ex Miss Italia ha ripercorso le tappe più drammatiche della sua esistenza, innescando lacrime a profusione in Silvia Toffanin. Lungo la chiacchierata, la conduttrice ha pianto senza sosta, atteggiamento che è stato criticato ferocemente da una fetta di pubblico, che riversatasi su Twitter ha spedito cinguettii di fuoco indirizzati alla compagna di Pier Silvio Berlusconi.

Pronti via e viene trasmessa una clip commuovente dedicata alla showgirl. Si rientra in studio e la Toffanin ha gli occhi lucidi. Eleonora è addolorata, ma non perde il controllo. “Tu avevi solo 9 anni quando tua sorella e tua mamma venivano coinvolte in un incidente”, ricorda Silvia, con voce agonizzante, sempre in preda al pianto. “Ricordo tutto, non avevo ben chiaro cosa volesse dire andare in cielo. Non volevo vedere i miei soffrire e mi tenevo tutto dentro”, racconta Eleonora che allora dovette fare i conti con la morte della sorella Nives.

Viene mandata in onda un’altra clip, stavolta sulla scomparsa di Nives. Altro rientro in studio, altre lacrime della Toffanin. La Pedron continua invece a mantenere il controllo. “Sono ricordi che non si possono cancellare. Però quando penso a loro penso alle cose più belle”, spiega con pacata sofferenza.

Seguono altri aneddoti, la compagna di Pier Silvio continua l’intervista in un pianto senza fine. Anche ad Eleonora a un certo punto affiorano le lacrime. “Perdere un figlio è la cosa peggiore che possa accadere, muori dentro”, riflette, parlando di sua mamma Daniela. La Toffanin è ancora più straziata. “Mia madre dice ora che la sua vita è un po’ superficiale, ma è andata avanti per me e mio fratello. Mi dice sempre: ‘So che da lassù qualcuno mi ama’“, sottolinea l’ex Miss Italia.

Si passa al ricordo del padre. Il 13 maggio 2002 Eleonora e il papà, di ritorno da Milano (la Pedron fece allora un provino per Striscia la Notizia), rimasero coinvolti in un incidente stradale. Il genitore ebbe la peggio e morì. “Lui ti ha coperto col suo corpo per proteggerti”, narra la Toffanin, non riuscendo a terminare la frase, di nuovo strozzata dalle lacrime.

Terza clip, stavolta dedicata alla scomparsa di papà. “Mi ha aiutato molto la fede, sono convinta che rivedrò Nives e papà, altrimenti non avrebbe senso la vita”, confida la Pedron. La Toffanin se ne sta in silenzio, piegata dal dolore e dal pianto. Attimi di intensa sofferenza in studio. L’intervista si conclude con delle lettere fatte pervenire al programma da parte dei figli di Eleonora e da parte di mamma Daniela. Altra commozione e altre lacrime.

Verissimo, Silvia Toffanin criticata

L’intervista è stata criticata da più utenti. Di seguito una raccolta di cinguettii che hanno trovato l’atteggiamento della conduttrice fuori luogo:

  • Va bene empatizzare, ma così mi sembra davvero eccessivo. Non è un’intervista, è un viaggio della speranza
  • Comunque la Toffanin è imbarazzante, un po’di professionalità cavolo!
  • Ma basta con questa tv delle lacrime! Dateci una tv della domenica allegra e spensierata!
  • In pratica deve piangere Piersilvia visto che Eleonora non si sbilancia
  • Ma è un’intervista? Vi prego!
  • Rispetto per il dolore, ma veramente eccessiva questa esposizione del dolore
  • Avevo appena esclamato “Famme vede’ un po’ di televisione, pe’ svagamme un attimo”
  • L’empatia è cosa lontanissima dalle finte lacrime e lineamenti straziati di ST
  • Guardando Verissimo mi viene spontaneo pensare: ma se non è in grado di fare un programma, perché non lascia o cambia genere? La Toffanin non riesce a condurre. Faccia lei l’ospite
  • Io voglio bene alla Toffanin, ma ogni intervista piange più dell’intervistato
  • Non si può fare un’intervista così. Osceno
Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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