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Alfonso Signorini, alla vigilia della finale del Grande Fratello Vip, dopo sei mesi di conduzione ininterrotta e quasi 50 prime serate da protagonista su Canale Cinque, ha rilasciato un’intervista fiume al Corriere della Sera dove ha parlato ampiamente del reality show targato Mediaset, facendo qualche mea culpa, bacchettando alcuni concorrenti e replicando alle roventi polemiche scatenatesi in questi mesi tra il pubblico. Il direttore di Chi ha concesso al quotidiano di via Solferino una chiacchierata estremamente sincera, affrontando nel dettaglio i temi più spinosi che hanno interessato il programma.

“La stupidità è una cosa, il preconcetto è un’altra”, ha subito sottolineato, riferendosi a quelle uscite di alcuni concorrenti che sono state etichettate razziste e omofobe. Dunque, quando gli è stato domandato se pensa che alcuni inquilini siano più stupidi che razzisti, non ha avuto alcun problema a rispondere affermativamente: “Certo che sì. A un certo punto la situazione era sfuggita di mano e mi sono sentito in dovere di parlare a tutti e dargli un consiglio: uscite piuttosto che dare il peggio di voi come state facendo, vi fate del male da soli”.

Quando fece irruzione nella Casa, Katia Ricciarelli era al centro della bufera mediatica. La soprano fa parte di quel folto gruppo di inquilini che non ha brillato per garbo e buone maniere. E soprattutto è colei che il pubblico (e pure alcuni personaggi in vista che non hanno nulla a che fare con il reality) ha mandato alla gogna per una serie di frasi “stupide” o “razziste”, ognuno decida che peso dare. Nei suoi confronti, Signorini ha usato molto “bastone” e poca “carota”:

“Katia Ricciarelli dimostra che l’archetipo della nonnina di Cappuccetto Rosso non esiste: si associa l’idea della persona più che matura alla quintessenza della bontà e dell’accoglienza, ma lei è tutto fuorché buona e accogliente. Mi piace portare in scena queste contraddizioni”.

Capitolo provvedimenti: nelle scorse edizioni c’è stata una pioggia di sanzioni, con squalifiche in tempi record e nomination d’ufficio. Nella stagione in corso la rotta è stata decisamente invertita. C’è stato una sorta di liberi tutti, con il risultato che la Casa è diventata una polveriera a tratti ingestibile. Sulla questione, Signorini ha rivelato che il modus operandi del passato ha persino causato frizioni nel suo gruppo di lavoro:

“Nelle edizioni precedenti eravamo più rigorosi e inflessibili, e ci sono stati attriti e contrasti nel gruppo di lavoro. A me ad esempio la squalifica di Fausto Leali per la N-word era sembrata esagerata e fuori luogo. Fin dall’inizio ho messo sul tavolo che volevo un’edizione che fosse più spregiudicata come è nella natura del programma”.

In effetti, che al GF Vip 4 e 5 ci sia stato troppo rigore è evidente. Dall’altra parte è evidente che quest’anno ce ne sia stato troppo poco. Una via di mezzo, probabilmente, sarebbe stata la soluzione più equa? “Quest’anno alcune espressioni sono state decisamente fuori luogo e le abbiamo condannate sempre con fermezza, ma sappiamo distinguere cosa è veramente ingiurioso da quanto invece è provocatorio, frutto di un’esasperazione o stupidità. Poi i social trasformano tutto in un caso nazionale, ma se ragionassimo solo con il politicamente corretto non dovremmo nemmeno andare in onda 24 ore su 24″.

GF Vip 6, Signorini risponde per la prima volta alla polemica dell’aborto

Lo stesso Signorini è finito sul banco degli imputati per delle frasi relative alla contrarietà all’aborto. Polemica che si è fatta ancor più infuocato in quanto il giornalista, nel corso del suo monologo, usò il “noi”, con il risultato che qualcuno ha pensato che volesse associare il suo ragionamento a Mediaset. “Stavo parlando della cagna di Giucas Casella all’interno del GF – ha ricordato -. Una battuta è stata estrapolata ed è diventata un caso. Anche il contesto deve essere valutato. Il noi è stato un errore se io avessi voluto coinvolgere Endemol o Mediaset, ma parlavo per me, non mi permetterei mai di esprimere opinioni a nome loro. Uso spesso il plurale maiestatis, non posso? Ammetto che sarebbe stato un errore se fosse stato un discorso serio in un contesto serio”.

Grande Fratello Vip 6, Signorini al veleno sugli inquilini: “Manca il minimo senso dell’autoironia”

Il direttore di Chi ha quindi rivolto parole alquanto velenose nei confronti di degli inquilini, sostenendo che nessuno ha in sé la dote preziosa dell’autoironia. Il che li rende ‘pesanti’, inclini alla retorica e poco disponibili a viere con più leggerezza. “Chi accetta di partecipare a questo tipo di programmi – ha spiegato– è accomunato da un ricorrente sentire: si prendono tutti tremendamente sul serio, non hanno il minimo senso dell’autoironia e dell’autocritica, ogni discorso gronda di retorica. Io invece penso che la leggerezza sia il segreto della vita“.

Infine una chiosa su Sonia Bruganelli e Adriana Volpe. Pare proprio che non si amino: “E continueranno a non amarsi, è chiaro che a me faceva gioco ed era quello che speravo ardentemente accadesse”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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