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Selvaggia Lucarelli, dopo la notizia del suicidio del 64enne di Forlì (l’uomo è stato protagonista di un servizio de Le Iene in onda l’1 novembre), ha attaccato duramente il programma di Italia Uno e il metodo giornalistico che utilizza. Con una serie di Stories e post Instagram, oltreché con un editoriale pubblicato su Domani, la giornalista ha sostenuto che Le Iene facciano servizi vendicativi e a volte lacunosi dal punto di vista delle prove. Ha persino descritto il modus operandi della trasmissione “uno scempio”. Tra i volti più criticati del programma, figura Matteo Viviani, cioè colui che ha confezionato il servizio sul caso Forlì, su cui, tra l’altro, la procura ha aperto un fascicolo e ora indaga per istigazione al suicidio (qui la spiegazione del caso di Forlì che ha coinvolto le Iene).

Così Selvaggia Lucarelli su Le Iene:

“Sono due decenni che si assiste allo scempio che Le Iene fanno del giornalismo, che accettiamo le immagini di macchiette in giacca e cravatta all’inseguimento di persone per strada, sul proprio posto di lavoro, nelle proprie abitazioni private. A microfoni sbattuti sui denti per strappare manate e parolacce che serviranno a dimostrare chi è il cattivo, a errori grossolani, a giustizialismo spacciato per giustizia, a ghigliottina spacciata per giornalismo. La tv usata come manganello sui detrattori, da sempre. È per questo che quello che è accaduto in questi giorni – il suicidio di un uomo di 64 anni – protagonista di una brutta storia di catfishhing ai danni di un 24enne che in seguito si è tolto la vita – dopo un servizio di Matteo Viviani e Marco Fubini – non stupisce affatto”.

 

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Un post condiviso da Domani (@domanieditoriale)

Sulla vicenda è intervenuta l’attrice e pittrice Liudmila Radchenko, ossia la moglie di Matteo Viviani. L’artista russa si è letteralmente scagliata conto la giurata di Ballando con le Stelle, scrivendo un post fiume su Instagram. Sono volati insulti e parole grosse, alle quali la Lucarelli ha immediatamente replicato. Così la Radchenko:

“Cara Selvaggia Lucarelli, non vedevi l’ora di rovesciare una secchiata di M su mio marito vero? Ecco, è arrivata la tua occasione, il tuo momento, finalmente qualcuno parla di te! Tanto è questo il tuo pane, tu VIVI di questo, altrimenti il tuo “personaggio squallido” non avrebbe nessun senso. Ma veramente, chi sei, tu? Buah (emoticon degli escrementi, ndr). Matteo Viviani è uno che si batte per la giustizia, alza il c*lo e VA a fare le indagini, si impegna a salvare le PERSONE, vite in difficoltà (vi ricordate tutti di Alice, Marica, Camilla, Natan), fa beneficenza, spende il suo TEMPO personale per dare supporto. Lui è l’uomo più corretto e affidabile di questa Terra. Però nessuno loda il “bene” e tanti hanno voglia di puntare il dito quando qualcosa va storto.
Blu Whale? Ci sei andata in fondo, oltre a stare a casa affondata nelle tue cattiverie e nel tuo veleno, digitando i tasti? Tu, che sei la “regina della Tv- spazzatura”, cosa hai fatto veramente di buono per questo mondo oltre a sparare la m**da. Perché se non lo facessi saresti INUTILE oltre a essere DISOCCUPATA”.

 

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Un post condiviso da Ludmilla Radchenko (@ludmillaradchenko)

Sotto al post dell’attrice russa si è subito palesata la Lucarelli che ha replicato in questi termini: “Ciao Ludmilla, ma se sono tutte queste cose brutte (magari lo deciderà un giudice eh), perché mi inviti alle tue mostre dicendomi che avresti piacere al di là degli scontri con tuo marito?”. Altrettanto immediata la contro risposta della moglie di Viviani: “Infatti ora ti cancello dal mio elenco! Il veleno non sta bene nel mio mondo a colori!”.

Le Iene, la risposta di Matteo Viviani

Nel corso della puntata de Le Iene Show di martedì 8 novembre, si è respirata in un’atmosfera differente dal solito a causa del suicidio di Roberto Zaccaria, l’uomo di 64 anni protagonista di un caso di catfishing a causa del quale un ragazzo di 24 anni, Daniele, si è tolto la vita.

Dopo la rapida introduzione del tema da parte di Teo Mammucari (“La vicenda ci ha lasciato scossi. Non ci sottraiamo a questo dibattito”), è stata trasmessa la replica di Matteo Viviani, autore del servizio su Daniele. Il giornalista ha spiegato che di recente la redazione de Le Iene aveva contattato altre vittime del catfishing messo in atto da Zaccaria:

“Settimana scorsa, ci siamo occupati della tragedia di Daniele. Questa storia ha scatenato enorme interesse da parte dell’opinione pubblica, giornali, social, radio, tv. La storia non era finita lì: altri ragazzi si erano messi a chattare con la finta Irene e noi ci eravamo messi in contatto con loro per sapere come stavano e se, come Daniele, fossero entrati in quel meccanismo.

Nel servizio ‘Una tragedia nella tragedia’, ad un certo punto, compare il messaggio Whatsapp del legale della famiglia di Daniele che ha messo al corrente Viviani del suicidio di Zaccaria:

“Una tragedia che non ci lascia indifferenti e che ha colpito tutti noi. A prescindere dalla lettura che ognuno di noi si è fatto di questa storia, si sta parlando della vita di un uomo, che a causa del meccanismo perverso tipico del catfishing, si era legata a quella di un altro uomo, seguendo lo stesso tragico destino”.

Matteo Viviani quindi concluso:

“Vi abbiamo raccontato tante storie simili, come quella di Roberto Cazzaniga, che fortunatamente non hanno avuto lo stesso epilogo. Il catfishing è un fenomeno molto più ampio e pericoloso di quello che si può immaginare. Le vittime sono sempre i soggetti più fragili. La domanda è: attorno a questo problema, c’è un vuoto normativo? Abbiamo gli strumenti per proteggere le persone più a rischio? Nel nostro ordinamento, è previsto il reato di sostituzione di persona ma è sufficiente? La procura di Forlì ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti sulla morte di Roberto Zaccaria. Continueremo ad occuparci di catfishing perché imparare a riconoscere il problema è il primo passo per evitarlo.”

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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