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Samuele Fazzi Il Collegio 4Samuele Fazzi Il Collegio 4, un ragazzo semplice con la passione per la musica

Giovanissimo, eppure Samuele Fazzi non ha avuto una vita semplice. Il diciassettenne di Massa, sei anni fa ha perso la sua mamma a causa di una terribile malattia e purtroppo non ha avuto mai il piacere di conoscere il suo papà. Accanto a lui ha però sempre avuto la sua adorata nonna, sua zia e il compagno che lo hanno cresciuto come un figlio. A Fanpage, Samuele si descrive come un ragazzo che ama la musica e che crede molto in quello che fa. Sostiene che l’esperienza a Il Collegio 4 non l’abbia cambiato per nulla, lui è rimasto sempre lo stesso. La sua migliore amica è sicuramente la musica, è grazie ad essa se è riuscito a superare i momenti più difficili che, ahimè, la vita gli ha riservato. Passare ore e ore nella sua camera a studiare pianoforte, flauto traverso e chitarra per lui è stato il modo migliore per distrarsi e sfogarsi. Il giovane dice di amare molto anche la compagnia dei suoi amici e sogna che la sua musica, un giorno, possa raggiungere tantissime persone.

Samuele Fazzi: il sogno di entrare nel mondo dello spettacolo e l’opinione sui prof de Il Collegio 4

Grazie all’esperienza a Il Collegio, Samuele confessa di poter entrare nel mondo dello spettacolo, grazie alla musica oppure sviluppando un’altra sua passione: la moda. Anche per lui, come Chiara Adamuccio ha svelato, i professori della scuola erano un po’ troppo rigidi ma soprattutto diligenti cosa che nella scuola odierna non accade. “Tutti quanti, io stesso compreso, usano cellulari e in molti non seguono, perché non hanno una figura che rappresenta una sorta di minaccia che li possa ‘ca..iare'”, ha confidato ancora a Fanpage. Il professore migliore, per lui, era quello di break dance perché: “Ci coinvolgeva in tutto e per tutto ed era stra simpatico”, mentre il più rigido era l’insegnante d’italiano, Maggi.

“Le telecamere? I nostri comportamenti non erano pilotati”

La presenza delle telecamere nel programma non sembrano averlo condizionato per nulla: “I nostri comportamenti non erano pilotati”, ha precisato Samuele. L’esperienza anni ’80 a Il Collegio 4 la ricorderà con affetto perché: “Mi rimangono tutti i principi dell’amicizia, perché convivere con delle persone per 30 giorni che prima di allora erano sconosciuti è un esperienza, che forma molto e che ci ha legato parecchio”.

Il momento più difficile per Samuele? “Abbandonare la struttura”

Prender parte a Il Collegio è stata una vera fortuna, tant’è che, come ha rivelato a Fanpage, il momento più difficile per lui è stato proprio quando ha dovuto abbandonare la struttura. Il più bello, invece, è stato quando finalmente ha ricevuto l’ambita divisa.

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