Skip to main content

In una recente intervista concessa ad Andrea Laffranchi sul Corriere, Fabio Rovazzi ha parlato a cuore aperto dell’ultimo anno e mezzo vissuto in isolamento a causa del Covid, e non solo. Al quotidiano, l’autore di Tutto molto interessante ha rivelato di avere letteralmente perso la bussola, ad un certo punto, e di essersi trovato ad un punto molto basso.

Ecco quello che Rovazzi ha svelato:

Della quarantena ne ho approfittato per sistemare finalmente casa nuova. È stata la prima volta che ho pensato a me stesso dopo cinque anni di focus esclusivo sul lavoro. Fermarsi fa bene alla testa, avevo perso la rotta della mia vita privata. Ora ho più controllo di dove sono e di cosa sto facendo. Non mi sono goduto niente….

Di cose da fare, in effetti, ne ha avute e persino parecchie. Fra singoli, collaborazioni e videoclip, l’artista è persino finito a Sanremo. L’idea di partecipare al Festival per sé non gli dispiacerebbe neanche, il problema è che come da lui stesso raccontato cantare non è esattamente il suo mestiere.

Riguardo ad una sua possibile partecipazione al (prossimo?) Festival di Sanremo, Rovazzi ha così risposto:

L’anno scorso Amadeus mi avrebbe voluto in gara, ma, mi ripeto, a me il canto fa stare male… Però mi sono divertito tantissimo a condurre Sanremo Giovani con Pippo Baudo nel 2018, se Amadeus mi volesse al suo fianco sarei felicissimo.

Nessuna possibilità è da escludere, insomma, anche se è chiaro che le mire di carriera di Rovazzi si concentrano da altre parti L’artista lombardo, fin dall’esordio a sorpresa di Andiamo a comandare, ha sempre evitato di definirsi come musicista tout court. D’altra parte è una scelta comprensibile, visto che nel concreto non ha mai imparato a cantare. L’unica reale possibilità, dunque, sarebbe quella di rivederlo sul palco dell’Ariston in veste di spalla comica o come protagonista di un nuovo sketch, chi lo sa.

In effetti, è di per sé complicato riuscire a incasellare Rovazzi in una categoria specifica. Quello che è certo è che già da prima di diventare famoso, il vip era un grande appassionato di tutto quello che riguarda il mondo “visivo”. Rovazzi ha sempre avuto il pallino del videomaking, una passione che si è concretizzata nel lavoro che ha svolto sui suoi videoclip. Ogni video di Rovazzi è un vero e proprio cortometraggio, di altissima fattura. Proprio riguardo ai suoi primissimi lavori, Fabio Rovazzi ha commentato:

Scrivevo format web e facevo video per altri, ma in questo modo avevo capito che non avrei mai guadagnato. Un giorno Merk & Kremont mi chiedono un video per loro e io dico “ok, ma in cambio mi date una delle vostre basi”. Così è nata “Andiamo a comandare”. Quando ho sentito la mia voce per la prima volta, ho pensato che fosse inascoltabile. Ero così poco convinto che ho detto alla casa discografica di metterla solo in streaming, allora c’era ancora il download, perché tanto nessuno avrebbe mai pagato per averla. Ancora oggi odio la mia voce. Quando vedo gli spot pubblicitari durante le partite voglio morire…»

In questi giorni, l’artista è tornato in radio insieme al collega Eros Ramazzotti con il brano La mia felicità. Dopo l’annus horribilis della pandemia, dove l’artista ha deciso di fermarsi, Rovazzi ha pubblicato un pezzo pop alla ricerca della spensieratezza e dell’autoironia, pensato per contestualizzare il momento con leggerezza e annullare i gap generazionali, raccontando la trascinante voglia di ritorno alla vita in un dialogo con l’amico Eros. La collaborazione fra i due, fra l’altro, era originariamente nata proprio sul set di un altro video del cantante, Faccio quello che voglio, pubblicato nel 2018.

 

Alberto Muraro

Appassionato di musica, sono "multilingue e multitasking". Credo, in tutta onestà, di essere il massimo esperto italiano di casa Ferragnez. Sogno di condurre l'Eurovision Song Contest, in attesa di tornare in veste di inviato al Festival di Sanremo. Ho scritto anche un libro, Linea 148.

Lascia una risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.