Nei giorni scorsi è stata resa pubblica la notizia del matrimonio di Roberto Poletti, 51 anni, e del suo storico compagno, Francesco Naccari, 32. Lo ‘spiffero’ non è stato confermato dai diretti interessati, ma nemmeno smentito. Pare comunque certo che le nozze ci siano state, visto che sono emersi anche alcuni dettagli precisi sull’evento (ci ha pensato Dagospia a riferirli). Si sarebbe svolto lo scorso 8 ottobre, innanzi a pochi intimi a cui sarebbe stato vietato di scattare foto e divulgare materiale del matrimonio sui social. Questione di riservatezza e privacy.
La vicenda ha lasciato molti di stucco per diversi motivi. E, secondo il magazine Oggi, ad essere rimasti sorpresi dalle nozze sarebbero stati anche i vertici della Lega, partito al quale Poletti è piuttosto vicino, basti pensare che l’attuale opinionista di Barbara d’Urso è stato il biografo di Matteo Salvini, leader del Carroccio in carica.
Matrimonio di Roberto Poletti, stupore tra i vertici della Lega
Secondo quanto scrive il settimanale Oggi, i vertici della Lega sembrerebbero essere “rimasti assai stupiti” poiché il conduttore “non aveva mai espresso pubblicamente le proprie inclinazioni”. Poletti, tra l’altro, parrebbe, sempre come sostiene il settimanale diretto da Carlo Verdelli ed edito da RCS Media Group, essersi tolto la fede durante le ultime ospitate tv in Mediaset a Pomeriggio Cinque. E questo avrebbe creato “risentimento” nel suo neo marito.
Tornando al cosiddetto stupore in merito alle nozze di Poletti, la questione si spiega rapidamente: l’ex volto di Unomattina e de La Vita in Diretta non ha mai fatto sapere pubblicamente essere fidanzato con un uomo (scelta all’insegna della privacy più che condivisibile e pure se si fosse sposato con una donna il concetto non darebbe cambiato di una virgola). Va poi da sé, però, che i maligni abbiano sibilato e ricordato che c’è una sorta di contraddizione tra lo sposarsi civilmente con una persona dello stesso sesso ed essere vicini alle posizioni della Lega. Motivo? Come è noto il Carroccio è un partito che su determinate tematiche ha idee ‘tradizionali’ e, per usare un eufemismo, non è proprio sponsor delle cosiddette famiglie arcobaleno.