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Con l’insediamento di un nuovo governo, il cambio dei vertici Rai e l’addio di alcuni storici conduttori, su tutti Fabio Fazio e Lucia Annunziata, in molti avevano avanzato la propria preoccupazione sul pluralismo del servizio pubblico, evidentemente considerato a rischio. A frenare le voci, tuttavia, ci ha pensato Rita Dalla Chiesa, membro della Commissione di Vigilanza Rai per Forza Italia, attraverso una nota. L’ex volto di Forum va quindi controcorrente (comprensibile d’altra parte visto il suo schieramento politico) e non si accoda a coloro che ritengono che l’addio di Fazio sia stato preparato dalla nuova governance della Tv di Stato.

La nota di Rita Dalla Chiesa: l’attacco agli intellettuali di sinistra

Proprio da quest’ultima è arrivata la critica a chi sostiene che il governo e la direzione Rai stiano facendo piazza pulita all’interno del servizio pubblico. “Fuori tutti, e dentro gli amici degli amici. Niente di più vergognosamente falso” ha dichiarato, tentando di scacciare le critiche giunte nell’ultimo periodo, con un palinsesto Rai prossimo ad importanti novità e volti noti, si dice, a rischio per la prossima stagione.

Rita Dalla Chiesa si è scagliata, nello specifico, contro gli intellettuali di sinistra, i primi, a detta sua, a portare avanti l’idea di un’epurazione interna della Rai. “Stanno facendo tutto da soli. I Fazio, le Annunziata, ma anche tutti gli altri che stanno pensando di andarsene, non sono mai stati al centro di una rottamazione voluta dal centrodestra” ha spiegato nella nota, convinta dell’eccessivo vittimismo portato avanti dai suddetti intellettuali.

La polemica su Twitter e i commenti eterogenei

Sembrerebbe quindi, secondo la ricostruzione di Rita Dalla Chiesa, che questi intellettuali di sinistra vogliano far credere di esser stati cacciati, quando, a detta sua, avrebbero potuto svolgere il ruolo di voce fuori dal coro all’interno del servizio pubblico. Secondo Rita Dalla Chiesa, il comportamento assunto dagli intellettuali sarebbe stato simbolo di un’occasione mancata per dimostrare la loro forza. In quel caso, afferma, avrebbero mantenuto la stima e il rispetto per il pubblico. “Troppo comodo, così” conclude nella nota.

Anche su Twitter, la politica è intervenuta ad affrontare la questione: “Se lo sono ricordati adesso che la Rai è la televisione di Stato e non dei partiti?” recita un tweet del 28 maggio. I commenti a riguardo sono stati eterogenei, dando luogo a correnti di pensiero divise. Non manca chi critica il recente operato del governo, così come c’è chi sostiene l’idea che, ad oggi, nessun conduttore Rai sia stato effettivamente epurato per ordine dei vertici.

Clima teso in casa Rai, in attesa di scoprire quali cambiamenti, tra quelli vociferati, troveranno effettivamente conferma. Nel frattempo, al governo si cerca di mettere i puntini sulle i, evitando di addossarsi responsabilità che non si hanno. Le parole di Dalla Chiesa sono state molto chiare e dirette, in attesa di eventuali risposte da parte del mondo intellettuale.

Luca Fabbri

Nato nel 1999, vive a Roma. Laureato in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza con una tesi sulla fiction Rai, è specializzato in video – editing e sceneggiatura. Negli anni ha coltivato altri interessi come l’editoria online, la grafica e la regia. Curiosità e senso del dovere sono il binomio che più lo contraddistingue.

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