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riki felpa rosaRiki si racconta. Tutto sulla rivoluzione artistica in atto: da dove è nata, il ruolo di Facchinetti, l’intuito di Maria De Filippi e le porte aperte per Sanremo

Riki, all’anagrafe Riccardo Marcuzzo è sparito per diverso tempo dai palcoscenici italiani. Il tour in Sud America e poi il silenzio social, prima del ritorno rumoroso fatto a colpi di provocazioni sul web e non. La presentazione di un sosia al suo posto, l’operazione ‘Bimbomin…ia’ con tanto di cartellone gigante milanese (poi ridisegnato con l’aiuto degli street artisti Orticalnoodles) e tanto altro. Una serie di novità che hanno seminato scompiglio e che hanno diviso il suo pubblico. C’è chi ha apprezzato questa ondata ‘nuova’ e chi lo ha criticato aspramente definendolo un personaggio in cerca di visibilità. A finirci di mezzo anche il suo manager Francesco Facchinetti. Oggi Riki, in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero, si è raccontato a 360 gradi, spiegando la sua rivoluzione e spendendo parole anche sulla sua ‘madre artistica’, Maria De Filippi.

“Ora sono un cantante diverso da quello di Amici”

“Sono un ragazzo pensante– esordisce Riki raccontandosi al Messaggero – . Ero stufo che l’idea che si erano fatti di me precedesse il giudizio sulla mia musica. Che la mia immagine precedesse le mie canzoni. Io voglio cantare, e ora sono un cantante diverso da quello di Amici, quindi volevo resettare, e allo stesso tempo lanciare dei messaggi provocatori”. Marcuzzo prosegue, spiegando come web e tv siano sempre più lontani e come in rete riesca a sentirsi più a suo agio. L’obbiettivo è “rimettere al centro la musica, e uccidere il contorno“. Riki ha le idee chiare ed è convinto che alla fine il suo cambiamento, come tutte le ‘rivoluzioni’, prima sarà criticato ma poi accettato, specificando che non ha nulla a che fare con la visibilità fine a se stessa: “Non ne faccio una questione di numeri o di like”.

Il rapporto tra Riccardo Marcuzzo e Facchinetti

Spazio poi ai motivi che hanno portato a questo cambio di rotta e alla risposta a coloro che parlano di manipolazione altrui. “Ci pensavo già dopo Amici, ma se l’avessi fatto all’epoca non sarei stato per niente credibile”, narra il cantante, “Già ora dicono che sono manipolato, ma sono pensieri che ho da due anni almeno, ho due antennine sempre accese e mi faccio mille domande. Così mi è venuto in mente di ricominciare a capitoli: prima ho cancellato tutto da Instagram, poi ho fatto apparire un sosia, poi ho pubblicato una finta cover e una finta canzone, per scatenare reazioni”. Riccardo assicura che l’idea è sua, smentendo quelle voci che lo vogliono manovrato da Facchinetti. Anzi la verità è l’esatto opposto. Lui è andato da Francesco con le idee: “Quando ho deciso questa operazione ne ho parlato con Francesco Facchinetti, il mio manager, e Matteo Maffucci (cantante degli Zero Assoluto, ora anche super guru di artisti pop, ndr), che mi hanno aiutato a metterla in pratica”.

Riki: l’intuito di Maria, lo stop alle discoteche e le porte aperte per Sanremo

Rivoluzione, si diceva. Il che significa un rinnegamento del Riki di Amici? “Assolutamente no. Il progetto era perfetto: Maria De Filippi ha capito che il modo giusto per presentarci è mostrare un percorso di crescita, così da poter assorbire gradualmente cambiamenti e critiche”. Si ritorna al capito tv e web. La prima non la calcola più? “La tv sta cambiando molto, così come il web. Ora i due pubblici non si incontrano più, i due mondi si stanno spaccando. Non farei più tv invasiva come facevo due anni fa”. L’artista tuttavia non chiude definitivamente le porte al piccolo schermo, sottolineando però che ora decide con attenzione le apparizioni e gli eventi a cui partecipare. Unico no tassativo è riservato ai locali: “Zero discoteche”. Lo potremmo vedere a Sanremo 2020? “Può essere. Vediamo.”

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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