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Tempi di bilanci e riflessioni per Riccardo Fogli, 74 anni, cantante ed ex membro dei Pooh dalla vita sentimentale movimentata. Il musicista si è raccontato ai microfoni dei Lunatici, su Rai Radio2, a cui ha confidato non avere rimpianti, ma un solo un buon proposito che a volte diventa un cruccio: esserci più possibile nella vita di sua figlia Michelle, nata nel 2013 dal matrimonio con la moglie Karin Trentini. La donna ha trent’anni meno di Fogli che ha confessato di iniziare ad avvertire il timore del tempo che trascorre in modo inesorabile. Una paura non tanto legata a sé, quanto piuttosto alla giovane età del suo frutto d’amore di 9 anni.

Mi spaventa solo perché ho una bambina di nove anni, il mio giovane amore. Lei ha bisogno di me e avrà bisogno di me ancora per qualche anno”, ha sottolineato il cantante che ha aggiunto di pensare spesso a sua madre, venuta a mancare nel 2000: “Spero che mi faccia da portavoce. Devo vivere ancora un po’ perché voglio proteggere mia figlia piccola”.

Fogli è anche padre di un altro figlio, Alessandro, venuto alla luce trent’anni fa. Nacque dal legame sentimentale che ebbe con l’attrice Stefania Brassi, “Mio figlio grande lavora, ha trent’anni – ha raccontato –. Ma la piccola ha bisogno di me ancora”.

L’ex Pooh ha quindi spiegato di condurre una vita sana: beve acqua liscia e niente vino. Nonostante non sia più un ragazzino, dice di essere pieno di energia e entusiasmo. A proposito del tema relativo al fine vita, tutto sommato, fa sapere di non essere preoccupato anche se qualche pensierino naturalmente c’è: “Non ho paura di invecchiare, ma voglio invecchiare con calma. Non voglio lasciare il mondo all’improvviso. Non sono ancora pronto”.

Riccardo Fogli: la storia rumorosa con Patty Pravo e l’addio ai Pooh. Così si arrivò al punto di rottura

Nel corso dell’intervista a I Lunatici è tornato anche sulla storia d’amore vissuta con Patty Pravo e sull’addio ai Pooh. Due fatti che, almeno a livello temporale, coincisero. Galeotto fu il manager della band che fece conoscere Nicoletta a lui e a Roby Facchinetti. Scoccò la scintilla che divenne fuoco ardente incontrollabile. “Lei mi guardò, io la guardai, ed era un bel vedere. Ora è  affascinante, cinquant’anni fa era di una bellezza travolgente”, ha ricordato Fogli riferendosi all’artista.

Il 74enne ha sottolineato che quell’amore rese la “situazione calda”. Dall’altro lato ha ribadito che non fu per la love story con Patty Pravo che si consumò l’addio ai Pooh. “Questa storia non c’entrava niente con i Pooh. Io non ho voglia di riscrivere la storia, ho fatto la figura del cretino che vede una donna, scappa e butta all’aria tutto”, ha spiegato, ricordando che allora aveva soltanto 22 anni.

E ancora: “Successe che dopo un po’ la notizia che c’era la storia tra uno dei Pooh e Patty Pravo provocò un leggero tam tam. Due giornali in tempi diversi uscirono con una foto dei Pooh e una foto di Patty Pravo. E lì successo il finimondo”. Ne seguirono attacchi personali, Fogli fu additato come colui che voleva spaccare la band. “Io – ha aggiunto- non capivo. Rispondevo che ero sempre con loro, puntuale. Non capivo quale fosse il problema se poi la notte andavo a dormire da un’altra parte“.

Ormai però la bomba era scoppiata con tutto quel che ne seguì. La situazione arrivò a un punto di rottura.Erano la mia famiglia, siamo legati ancora oggi come fratelli. Mi mettevano al muro e mi dicevano che cosa avessi deciso”, ha raccontato. “Così risposi che se loro davvero pensavano che avrei rovinato l’immagine di una band, avrei fatto un passo indietro. Con i miei fratelli Pooh ne parliamo. Oggi i rapporti sono buoni. Durante la reunion sono stato accolto alla grande – ha concluso il cantante – Io e Stefano (D’Orazio, ndr) facevamo gruppo. Sono stati anni belli. I pooh meritano tutto il successo che hanno e io merito di essere chi sono“.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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