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Raz Degan anelloRaz Degan a ruota libera. Alle origini del successo: i sogni, il futuro e lo yoga. La star anticonvenzionale si racconta

Raz Degan, 25 anni sulla cresta dell’onda. Il modello e attore si è raccontato a 360 gradi a TgCom24 partendo dagli albori della sua carriera, da quello spot girato per la Jägermeister e da quella frase che ha bucato lo schermo (“Sono fatti miei”), divenendo subito uno slogan cult. L’ascesa fu rapida e Raz nel giro di poco tempo si ritrovò ad essere una star. Una star sui generis, poco avvezzo ai riflettori e molto incline alla meditazione (è maestro di yoga), ai viaggi, al nocciolo della vita. Tutto il resto gli è sempre passato accanto, scivolando via. E questo suo essere originale Degan lo ha raccontato anche nel suo short-film, “True Stories”, ideato, creato e tradotto da lui stesso.

“Col tempo mi sono reso conto che nella vita non c’è mai un punto di arrivo”

E ‘luce fu’ con lo spot Jägermeister. “Sono stato molto fortunato. Grazie a Jägermeister ho aperto un filone che non si è mai interrotto – ha dichiarato a TgCom24 -. Inseguivo un sogno e l’ho realizzato. Col tempo mi sono reso conto che nella vita non c’è mai un punto di arrivo. Noi possiamo sognare, la cosa più bella dei sogni è quando diventano ricordi”. E lui il suo sogno lo ha realizzato, anche se ne conserva ancora molti. “True Stories”, che ritorna all’inizio del suo successo, come è nato? “Ho incontrato i signori di Jägermeister per caso al Festival del Cinema di Venezia e ho proposto il mio progetto. È un breve documentario in cui racconto come sono riuscito a manifestare i miei sogni, grazie anche a quello spot fortunato.”

“Non mi piace ricordare il passato, preferisco celebrare il futuro”

Raz passa poi al capitolo fama, affermando che capì in fretta la parte vacua del successo: “Non mi piace ricordare il passato, preferisco celebrare il futuro. Ti dico solo che a un certo punto ho capito che tutta questa fama era vuota di contenuti. E mi ha fatto fare il viaggio più importante della vita, quello interiore.”  Un viaggio che gli ha fatto levare la buccia della vita per arrivare al nocciolo: “Non me ne frega più niente di mostrami. Sono maestro di yoga. Mi preoccupo per le cose importanti, viviamo un momento drammatico, tra effetti climatici, guerre, immigrazione…”

“Dobbiamo continuare a crescere e cambiare”

Sempre a proposito di “True Stories” aggiunge: “In 4 minuti è difficile riassumere tutto… Difficilissimo. È un film che vuole ricordare che i sogni sono le cose più preziose che hai. Dobbiamo continuare a crescere e cambiare.” Raz affronta anche il capitolo social, croce e delizia della contemporaneità: “Servono per creare una rivoluzione, sono uno strumento di potere, ma la mia vita personale la lascio lontana. E poi ci sono così tanti falsi profeti…” Infine plana sul tema dei viaggi. Lui è un esploratore mai domo: “Il mio viaggio è camminare in sentieri non battuti, infatti settimana prossima vado in Niger… il Paese più povero del mondo, vado per una missione umanitaria dell’Onu, mi tuffo in questa realtà con i migranti”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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