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Il “caso Raoul Bova” continua a tenere banco e accende il dibattito anche a Estate in Diretta, il programma pomeridiano di Rai 1 condotto da Gianluca Semprini e Greta Mauro. Al centro della puntata, uno dei temi più caldi del momento: la tempesta mediatica scatenata dal podcast Falsissimo di Fabrizio Corona, che ha diffuso presunti audio compromettenti legati ai tradimenti dell’attore nei confronti della compagna Rocio Munoz Morales. Tra retroscena e commenti, a intervenire in studio è Giancarlo Magalli che – fedele al suo stile – non risparmia stoccate e dice la sua senza peli sulla lingua.

Gianluca Magalli, l’ironia su Raoul Bova e Martina Ceretti

D’altronde, da giorni non si parla d’altro: Bova e Martina Ceretti sono al centro del gossip. A infiammare ulteriormente il caso, le dichiarazioni di Federico Monzino — PR milanese e amico stretto della modella — rilasciate in esclusiva al Messaggero e a la Repubblica. È proprio lui a svelare un retroscena destinato a scuotere ancora di più le acque: sarebbero stati proprio loro a inviare le chat incriminate all’ex re dei paparazzi. Il motivo? “Martina voleva diventare famosa in questo modo“, ammette Monzino.

Una confessione che ha subito attirato l’attenzione e scatenato reazioni, tra cui quella tagliente di Giancarlo Magalli, intervenuto in trasmissione senza mezzi termini. «Anche Hitler era famoso», ha commentato. Una battuta secca, ironica e brutalmente sincera, lasciando intendere che la notorietà, da sola, non è mai un merito né una giustificazione per certi comportamenti.

Estate in diretta: conduttori bocciati

Appena archiviato Raoul Bova, Semprini e De Girolamo cambiano subito argomento, con una rapidità che non lascia fiato, più serrata persino dell’ultimo Sanremo condotto da Carlo Conti. Sui social è subito polemica: su X si scatena la bufera con decine di utenti che li accusano di essere “uno peggio dell’altro” e addirittura “cafoni” per aver interrotto bruscamente un’inviata durante un collegamento.

Le critiche più ricorrenti nei confronti dei due conduttori riguardano soprattutto la superficialità dei contenuti proposti: pochi minuti concessi a temi di reale importanza, mentre si dà ampio spazio a servizi giudicati “frivoli” persino dagli stessi utenti sul web. Tra questi, il discusso caso del coccodrillo a Ladispoli — poi scoperto essere solo un giocattolo di un bambino — e la storia del barista che pretende 10 centesimi in più per il taglio di un cornetto. «Dedicano pochi minuti a ogni servizio», taglia corto un utente. Insomma, la coppia di conduttori faticano a convincere alla guida del programma, e con il malcontento crescente tra i telespettatori storici, resta da vedere se saranno riconfermati nelle prossime edizioni.

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