Tutto vero, quel che si è sussurrato nei giorni scorsi ha trovato conferma: Raoul Bova sarà difeso legalmente da Anna Bernardini de Pace, la madre della sua ex moglie Chiara Giordano nonché, ovviamente, sua ex suocera. L’avvocata divorzista più famosa d’Italia discuterà quindi le questioni relative all’affidamento delle figlie che l’attore ha avuto con l’ex compagna Rocio Munoz Morales. Le vecchie ruggini sono alle spalle. Dopo che Bova si separò da Giordano, Bernardini de Pace scrisse la famosa lettera aperta parlando di un “ex genero degenerato”. Non nominò mai esplicitamente il divo, ma se uno più uno fa due… Fatto sta che quella è acqua passata. Adesso l’ex suocera è al fianco di Raoul.
Annamaria Bernardini de Pace: “Fiera di Raoul Bova”
“Sono fiera del padre dei miei nipoti, per questo ho deciso di difenderlo. Lui non ha ceduto al ricatto perché non aveva nulla da nascondere e ha presentato subito la denuncia. Ho apprezzato molto questa sua scelta”. Così De Pace a proposito dello scandalo che ha travolto Bova, quello degli audio pubblicati da Fabrizio Corona in cui si sente l’attore rivolgersi alla 23enne Martina Ceretti con la quale pare che abbia avuto un flirt.
L’avvocata divorzista ha anche commentato il fatto che Rocio Munoz Morales sarebbe caduta dalle nuvole nell’apprendere che Bova stava conducendo una nuova vita sentimentale. “Anche se non sono sposati, vivono di fatto separati da due anni”, ha specificato De Pace, sbugiardando quindi quanto sostenuto dall’attrice spagnola che, tramite il suo legale, aveva reso noto che lei e Bova condividevano lo stesso tetto fino a qualche giorno fa.
Guerra legale a tutto campo, quanto è stato chiesto di risarcimento
Sarà una battaglia legale a tutto campo. Ci sono in ballo le condizioni dell’affidamento delle figlie, la vicenda legata al ricatto subito da Bova inerente agli audio poi pubblicati da Corona (sono in corso le indagini per risalire a chi ha domandato soldi al divo) e la guerra contro chi ha rilanciato i messaggi vocali dell’attore spernacchiandolo come la compagnia Ryanair e le società di calcio di Napoli e Torino. La faccenda si è insomma ingigantita. E serve un ‘gigante’ del settore. Ecco quindi in azione Annamaria Bernardini de Pace.
L’avvocata, insieme con il collega David Leggi, ha chiesto l’immediata cancellazione di tutti i contenuti riferibili alla vicenda sul blog di Corona “Falsissimo, oltre che da Google e Ryanair”. Inoltre ha domandato di “deindicizzare in modo globale la ricerca dei files prevedendo le massime sanzioni previste e la condanna di tutti i soggetti singolarmente a un risarcimento danni di mezzo milione di euro a testa”. Cifre non da poco, visto che il danno di immagine non è stato uno scherzo.
Sempre De Pace ha sottolineato che c’è stata “la diffusione illecita, fraudolenta, virale e scellerata di un file audio estratto da una conversazione privata fra lui e un’altra persona, Martina Ceretti, divulgato contro il volere, anzi a insaputa, del reclamante su tutte le piattaforme social e sui motori di ricerca, oggetto, insieme all’inveritiera ricostruzione della propria storia anche familiare, della puntata “Falsissimo Episodio 13 – Diavoli E Tentatori Parte 1”, pubblicata da Fabrizio Corona sul proprio canale YouTube.
L’avvocata sta già cercando di sfruttare l’effetto boomerang verso coloro che hanno fatto circolare i messaggi privati dell’ex genero. Più si gonfiavano il petto per il rumore generato, più la legale ingrossava il suo fascicolo per chiedere danni e multe. “Il video – si legge ancora nel documento scritto da Bernardini de Pace -, allo stato, solo su YouTube conta oltre un milione di visualizzazioni e lo stesso Fabrizio Corona, nei giorni immediatamente successivi, si è compiaciuto pubblicamente di come la puntata nella quale è stata data in pasto a centinaia di migliaia di utenti la conversazione privata fra il reclamante e Martina Ceretti, illecitamente sottratta e illecitamente divulgata, fosse al vertice delle “tendenze” (e cioè dei contenuti più cliccati e ricondirvisi), sulla piattaforma Youtube”.
Sarà guerra legale anche contro il colosso Ryanair:
“La diffusione del file audio è stata talmente scellerata e incontrollabile che alcune società multinazionali, come Ryanair, hanno sfruttato le parole del file in questione per fini di marketing. L’illecito consistito nella diffusione di dati privati contenuti nel file audio di Raoul Bova ha avuto l’effetto, da una parte, di garantire profitto alla compagnia aerea, grazie alla spettacolarizzazione di questi contenuti, hanno potuto aumentare la loro visibilità sui social, dall’altra parte, di danneggiare ulteriormente l’immagine di Bova, rendendolo bersaglio di derisioni e pubblici giudizi basati, peraltro, su elementi della propria sfera riservata e familiare. In questa vicenda, la diffusione del file audio è stata talmente scellerata e incontrollabile che alcune società multinazionali, come Ryanair, hanno sfruttato le parole del file in questione per fini di marketing”.