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Il discepolo non ha superato il maestro in questo caso, ma ha fatto bene i compiti a casa, imparando a maneggiare con cura gli strumenti del mestiere. Tradotto: Filippo Bisciglia non è Maria De Filippi (non lo sarà mai, e questo lo sa bene pure lui), ma dalla regina della tv italiana ha carpito alcuni segreti utilissimi per confezionare un programma di successo. Temptation Island è tornato in onda ed ha fatto il botto all’esordio, conquistando oltre 3.5 milioni di utenti (26.1% di share), numeri bulgari considerando il periodo estivo. Bisciglia, dopo un anno sabbatico (non per sua decisione ma per il semplice fatto che per motivi tutt’ora oscuri il reality delle tentazioni lo scorso anno non è andato in onda), è rispuntato su Canale Cinque ed ha fatto il solito Bisciglia, vale a dire il ‘traghettatore delle corna’.

L’impronta di Maria sull’operato del conduttore è parecchio evidente: Bisciglia è sintetico. Ok, è anche aiutato dal non essere in diretta e quindi dal taglia e cuci del programma in post produzione. Ma ci sono molti show registrati dove si trovano presentatori prolissi, egocentrici e, diciamolo, stufoni. ‘Pippo’ invece è spesso lapidario, con il suo garbo non pronuncia mai una parola fuori posto e non dimentica mai di piazzare la frase giusta per tirar fuori dai protagonisti della trasmissione ciò che va tirato fuori.

Esempio: Francesca, ragazza che stava patendo le pene d’amore, si è presentata innanzi a lui chiedendosi se il suo compagno la amasse ancora. Il pacato ma gelido Bisciglia: “Ma tu, Francesca, ti vuoi bene?”. “Dopo tutto quello che ho accettato da lui, forse no”, la replica della giovane. Bingo! Nessuna enfasi da parte del conduttore (quella è lasciata alle coppie in gioco) che si è concentrato su una domanda stringata, asciutta e giusta al momento giusto. Vi ricorda qualcuno? Sì, Maria, appunto.

Qualcuno lo giudica come un conduttore a metà, teleguidato dalla sua maestra. Non è così, o meglio è ovvio che la De Filippi lo abbia indirizzato verso un modo di presentare ma poi lui ci ha messo del suo. C’è pure la prova del nove: a Temptation sono passate pure Alessia Marcuzzi e Simona Ventura. Non hanno fatto male, ma non hanno funzionato come Bisciglia. Motivo? Probabilmente proprio per via dell’enfasi e dell’entrare troppo nelle storie. D’altra parte ogni programma ha bisogno di un timoniere con determinate qualità. Temptation ha bisogno di Bisciglia, capace di districarsi nel ‘trash’ senza diventarne parte, in grado di essere freddo al punto giusto e al contempo di generare empatia.

Perché Filippo Bisciglia conduce solo Temptation Island?

Altro punto a suo favore, e questo esula dal tema strettamente riferito al reality delle tentazioni, è il suo approccio alla vita: perché conduce solo Temptation Island? Non è capace di fare altro? Bisciglia, in diversi frangenti, ha spiegato di aver ricevuto altre proposte professionali, ma che alla fine ha sempre preferito declinare.

In un mondo, quello dello spettacolo, in cui tutti sgomitano per avere un qualcosa in più e finire innanzi alla telecamera a più non posso, c’è lui che si ‘accontenta’ di un programma. Un caso unico. Il resto dell’anno coltiva gli affetti, si diverte a giocare a padel e a tennis, conducendo una vita appartata e tranquilla. Qualche soldo in tasca in meno, ma anche meno stress: l’arte dell’accontentarsi e godersela. Mica poco. Voto 10!

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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