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Platinette, al secolo Mauro Coruzzi, tramite le colonne del settimanale Di Più, ha fatto le pulci all’edizione in corso di Amici di Maria De Filippi, programma che conosce perfettamente visto che per sette anni vi ha preso parte alla fase serale sia in qualità di opinionista e sia in qualità, nel 2012, di membro della giuria tecnica (inoltre nel 2019 è stato uno dei giurati di Amici Celebrities). Il discografico prima ha avuto parole tutt’altro che dolci per i due giurati Giuseppe Giofrè e Michele Bravi, poi ha dato un consiglio a “Queen Mary” su come rendere ulteriormente appetibile il talent show.

Per quel che riguarda Giofrè, Coruzzi ha fatto calare una mannaia affilatissima, sostenendo che il coreografo non abbia molti argomenti quando deve spiegare le sue scelte. Non proprio una critica all’acqua di rose visto che il nocciolo de ruolo che ricopre il ballerino è proprio quello di commentare. Pure a Michele Bravi ha riservato un pensiero per nulla tenero, definendo il suo nuovo lavoro con Carla Bruni una “nenia” soporifera. Meno duro invece nei confronti di Cristiano Malgioglio:

“Ci sta anche che la giuria, riconfermata, riproponga stereotipi che paiono graditi ai più, con un danzatore, Giuseppe, più bello che mai ma con pochi “argomenti” di conversazione; e ci sta Michele Bravi, che presenta anche un brano nuovo, una nenia con Carla Bruni che sfida il sonno e la veglia; ci sta Cristiano Malgioglio, che senza occhiali, senza abiti particolari ma tirato a lucido sembra anche più giovane. Soprattutto ci sta che Maria De Filippi sia un’entità superiore alla quale conviene dare retta”.

Spazio poi a un consiglio non richiesto, ossia quello relativo alla diretta. Platinette ha spiegato che a suo avviso Amici diventerebbe ancor più intrigante e curioso se durante il serale si trasmettesse in diretta piuttosto che mandare in onda puntate registrate:

“C’è un’unica pecca, a mio giudizio, ma mi rendo conto che sia necessaria per raggiungere questa alchimia, è l’assenza della diretta. Più pepe e anche più sale non guasterebbero, ma è meglio controllare tutto, prima di darlo in pasto ai commensali”.

Viene da dire: Coruzzi, hai scoperto l’acqua calda. Chiunque conosce un minimo le dinamiche del piccolo schermo sa che la diretta è quasi sempre più frizzante e ha in sé, a livello intrinseco, una dose di freschezza maggiore rispetto a una registrazione. Ci sono trasmissioni per cui la diretta può risultare indispensabile. Altre invece non ne hanno bisogno. Amici rientra tra queste ultime. Anzi, con la diretta si rischierebbe persino di perdere ritmo e di appesantire il pubblico. Il cambio continuo di scenografie e situazioni sul palco sarebbe un qualcosa di non semplice da gestire e senza dubbio andrebbe ad abbassare il ritmo del programma che in questo momento funziona che è una meraviglia.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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