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Con Zucchero la Domenica (In) è più dolce e, in generale, lo è anche la tv italiana che ha bisogno come l’aria di personalità artistiche capaci di diffondere non solo cultura, in questo caso musica, ma anche valori differenti rispetto al chiacchiericcio, alle urla, alle polemiche sterili che ormai infestano buona parte dei teleschermi del Bel Paese. A tal proposito, l’ultimo triste show che è andato in scena nelle scorse ore è stato quello che ha visto protagonisti Morgan e Amadeus.

Vedere Sugar a Domenica In è stato un vero toccasana e permette anche una riflessione di che cosa significhi divulgare musica e cultura in tv. Fornaciari, che si fa vedere poco in video (ottima scelta), si è presentato in pieno stile Zucchero: umile, godereccio, a tratti spassosamente sboccacciato. Quindi gli aneddoti di vita epurati da qualsivoglia retorica: l’amicizia con Pavarotti con cui parlava in dialetto, il legame artistico e umano con Bono, il fatto che Sting lo abbia voluto come padrino di sua figlia (“Non so perché me lo chiese all’epoca ahhaha… Poi ora ci divertiamo, stiamo insieme, oltre la musica. C’è il senso dell’amicizia e della famiglia”), etc etc…

In mezzo ai racconti le impeccabili esibizioni live dalla sua dimora a Pontremoli: la divina Così Celeste, l’intima ballata Facile (fuori scaletta e su richiesta della Venier), l’energica Baila Morena…, la struggente Don’t Cry Angelina.  Nel salotto di Rai Uno spazio anche al Covid, che ha messo in ginocchio l’intera filiera della musica: Sugar è dispiaciuto, non tanto per sé, ma piuttosto per quei professionisti ‘invisibili’ che hanno famiglie da mantenere e sono in estrema difficoltà. Certo non è l’unico a provare rincrescimento, però è uno dei pochi che quando lo si ascolta si percepisce che abbia realmente a cuore i disagi drammatici provocati dalla pandemia.

Ma c’è dell’altro: per capire l’immediatezza e la spontaneità di Fornaciari si deve stare attenti ai dettagli. A inizio collegamento Mara Venier ha sottolineato come Zucchero, da quando ha dato disponibilità a partecipare a Domenica In, si sia attivato da solo a dare allo studio da cui si è collegato un’atmosfera accogliente, natalizia.

“Bisogna aiutarsi e venirsi incontro”, ha ridacchiato Sugar. La questione è passata in sordina ma c’è da porvi attenzione. Sugar è uno degli artisti più quotati al mondo. Avrebbe potuto tranquillamente starsene in panciolle, come fanno i più, e dire: “Mi volete in diretta? Bene, fatemi trovare tutto pronto”. E invece no: si è dato da fare, in prima persona, segno che grandezza artistica e umiltà possono tranquillamente coesistere.

Infine è opportuno rimarcare come Zucchero, in ogni suo intervento, nonostante sia un totem della musica mondiale, parli pane al pane e vino al vino, ma con una sensibilità delicata e sotterranea che non risulta mai offensiva, polemica o bellicosa, anche quando la battuta è un po’ sboccacciata. Ed è probabilmente questo il segreto per raggiungere l’olimpo: volare alti alti e non cadere nel bisticcio, nel banale e nella discussione provocatoria fine a se stessa. E Morgan?

Più volte Castoldi si è auto dichiarato musicista di peso, raffinato divulgatore di cultura, genio non compreso da una parte del pubblico del Bel Paese. Negli ultimi anni pare poi essersi specializzato nella polemica televisiva, aizzando polveroni che poco hanno a che fare con l’arte di cui è tanto ghiotto. Il caso Bugo a Sanremo 2020 e gli attacchi recenti ad Amadeus lo hanno nuovamente catapultato nel can can mediatico in cui sembra non gli dispiaccia poi tanto starci.

Si aggiungano una serie di altri casi che lo hanno coinvolto (attacchi da parte delle ex e l’idea di candidarsi a sindaco di Milano). Tutte vicende che hanno innalzato parecchio fumo e poco arrosto. A oggi si fa fatica a dire che cosa sia Morgan: un musicista? Un ‘salottiero’ d Barbara d’Urso? Un divulgatore di cultura? Un personaggio televisivo ‘fragoroso’? Forse è tutto questo o forse è poco di tutto questo. Chissà… Chi scrive resta convinto di una cosa: più Zucchero e meno Morgan in tv.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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