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Si è abbattuta una vera e propria tempesta mediatica su Laura Pausini, dopo che la cantante si è rifiutata di intonare “Bella ciao” in una trasmissione tv spagnola. Motivo di tale sua scelta? “Perché è una canzone politica”. Quindi ha aggiunto di non avere intenzione di cantare alcun brano che la possa accostare alla destra o alla sinistra, in quanto non vuole in nessun modo diventare oggetto di propaganda. Apriti o cielo. Nelle scorse ore l’artista romagnola si è trovata al centro di una bufera per le parole pronunciate. Tra chi l’ha attaccata c’è stato Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto. Tramite un tweet di fuoco, il conduttore ha strigliato la musicista.

Pif e Capovilla durissimi nei confronti di Laura Pausini

“Pensare di non cantare “Bella Ciao”, per non voler prendere posizione, è una gran min….hiata. Quando ti rifiuti di cantarla hai già preso posizione. P.S.: al mio funerale cantate “Bella Ciao”. Perché voglio prendere posizione, al riguardo, anche da morto”. Così Pif. Toni sarcastici e assai piccati. Il presentatore palermitano non è stato l’unico nel mondo dello spettacolo e della musica ad aver commentato l’accaduto. Pierpaolo Capovilla ha persino usato toni più pesanti, scrivendo addirittura di nutrire “disprezzo” per il gesto della Pausini.

“Tutto il mio disprezzo per Laura Pausini e per tutti coloro che non abbiano non il coraggio, ma il buon senso di cantare BELLA CIAO. La più bella canzone di sempre”. Poi il cantante del Teatro degli Orrori ha aggiunto: “La vergogna della canzone italiana nel mondo, che possa sparire per sempre. Non c’è più dignità, né orgoglio, nella nostra storia. Che schifo che fai, canzone italiana. Sprofonda nel tuo bel mare. Libera il mondo”.

Chi invece ha difeso la cantante è stato il collega Simone Cristicchi, ricordando che lui, in passato, per aver espresso alcune opinioni sul regime di Tito, si è beccato a lungo del fascista:

“Posso capire la scelta della Pausini, ci sono cantanti che non vogliono dichiararsi politicamente e Bella ciao è una canzone che è stata spesso demonizzata e messa al centro di numerose polemiche. Questo però non significa che la Pausini sia per forza di destra. Bella ciao è una canzone che appartiene a tutti quindi non ha un colore politico. Se la gente studiasse la storia saprebbe che quella canzone rappresenta non soltanto la fazione dei partigiani di sinistra, ma anche una serie di altre formazioni partigiane che non erano necessariamente di sinistra. Ma se la Pausini l’avesse cantata probabilmente si sarebbero scatenate altre polemiche, come è successo a me con ‘Magazzino 18’, quando fui attaccato dall’estrema sinistra perché ho raccontato i crimini commessi sul confine orientale nel dopoguerra dai partigiani di Tito. A me hanno dato del fascista per anni non solo sui social ma anche nei teatri”.

Laura Pausini nella bufera: le reazioni della politica e del mondo del giornalismo

Sulla questione si sono espresse anche alcune personalità del mondo della politica. Critiche dure indirizzate all’artista sono state fatte da Mariza Bafile, candidata del Partito Democratico alla Camera dei Deputati per la circoscrizione Estero-Europa: È vergognosa la posizione di Laura Pausini che si è rifiutata di cantare Bella ciao sulla tv spagnola. Come figlia di un partigiano vorrei ricordare alla Pausini che Bella ciao ha accompagnato la lotta contro il fascismo e che, se lei può vivere in una democrazia, lo deve alle persone che sono morte intonando quell’inno. Per un’Italia libera e democratica, come ha ricordato l’associazione “A Madrid si muove un’altra Italia””

C’è chi invece, come Paola Concia (sempre in quota Partito Democratico), ha tentato di smorzare i toni, sostenendo che spesso si faccia molto rumore per nulla, perdendo di vista quali sono i problemi reali del paese: “Adesso il problema è Laura Pausini che non canta Bella ciao. Davvero? Di tendenza? Le bollette non vi sono ancora arrivate?”.

Spazio anche al commento di alcuni giornalisti. La Pausini ha avuto il plauso del fondatore di centro-destra.it Giorgio La Porta che ha scritto: “La colpa di Laura Pausini non è non di non aver cantato Bella ciao, ma di non aver mai dovuto elemosinare successo alla sinistra al Concertone del Primo maggio, alle feste dell’Unità e così via. È la differenza tra chi è bravo e chi è servo… Forza Laura e W la libertà!”.

In sostegno della musicista si è schierata anche la penna del Secolo d’Italia, Hoara Borselli, che ha parlato di gogna e di sinistra che si inorridisce: “Laura Pausini alla gogna per non aver intonato Bella ciao in uno show spagnolo. La sinistra inorridita non si capacita di come possa esistere un’artista non politicizzata che non insulti la destra o la Meloni. Invece esiste e Laura l’ha dimostrato. Grande!”. Apprezzamento viene twittato anche dall’account Il patriota: “Laura Pausini rifiuta di cantare Bella ciao in diretta tv in Spagna. Finalmente anche nel mondo dell’arte qualcuno comincia a opporsi alla dittatura culturale della sinistra”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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