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Leonardo Pieraccioni a tutto tondo. Il regista e attore toscano ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, raccontandosi a 360 gradi. A scuola non è mai andato forte. Ha sempre avuto però il pallino per il teatro e la recitazione. Alcuni suoi colleghi hanno in bacheca lauree e master, lui il diploma di terza media. Un esempio che quando l talento c’è, lo si può far germogliare un po’ ovunque. “Ho provato come perito aziendale – ha raccontato -, mi ritrovai in una classe con 2 ragazzi e 25 ragazze. La professoressa di matematica, Pravisani, mi chiese: fai ancora gli spettacolini in tv? Sì. Ecco, continua a farli perché la scuola non fa per te. La presi alla lettera”.

A 16 anni ha iniziato con le imitazioni di Massimo Troisi, Bombolo e Benigni: “Ho smesso quando ho capito che ridevano dei personaggi e non delle cose che dicevo io. Presto cominciai con il cabaret normale. La mia gavetta sono stati i pub, le piazze”. Sfondò poi definitivamente nel mondo del cinema con l’intramontabile Il ciclone. Al botteghino fu un successo enorme, tanto festoso quanto inaspettato: Rita Rusic, che mi produceva con Vittorio Cecchi Gori mi disse, con I laureati hai incassato 15 miliardi di lire, se ne facciamo 8 sarà un successo. Il Ciclone ne incassò 78. Nessuno aveva previsto quel successo, tantomeno io”.

Coincidenza vuole che alcune attrici dei suoi primi film che ottennero una popolarità nazionale sono poi scomparse dalle scene del cinema e più in generale del mondo dello spettacolo. Ad esempio è il caso di Lorena Forteza e di Natalia Estrada. Che idea si è fatto Pieraccioni? “Lorena era caduta in depressione, ha avuto problemi familiari, Natalia Estrada credo continui ad allevare cavalli. Di altre non so“. Per quel che riguarda la spagnola, è bene precisare che è stata un’idea sua di ritirarsi dalle scene. Lei stessa lo ha spiegato più volte. Si è addirittura mormorato che Amadeus quest’anno l’avrebbe voluta a Sanremo, ma Natalia avrebbe declinato l’invito.

“Laura Torrisi? Spero abbia un matrimonio meraviglioso”

Sul set è sbocciato l’amore con Laura Torrisi, con la quale il regista ha avuto un frutto d’amore. Lei è stata l’unica attrice con la quale è nato qualcosa durante le riprese: “Non mi considero un latin lover. Mai avuto mezza storia con le mie attrici, manco mezzo bacio, se non con Laura Torrisi, con cui ho fatto una figlia. Sta preparando qualcosa come attrice. Le donne sulle crisi di coppia a 40 anni capiscono quello che gli uomini capiscono a 50. Ci sono donne che non sono pronte a fare le mogli. Ora Laura ha 42 anni e le auguro un matrimonio meraviglioso per i prossimi 60 anni arrivando a 100 mano nella mano col suo sposo”.

Oggi sta vivendo una relazione sentimentale con Teresa, donna che non fa parte del mondo dello spettacolo. Fino ad ora le love story di Pieraccioni non sono durate molto. Eppure con la nuova compagna ci sta da 4 anni, segno che qualcosa di solido è stato costruito. Guai però a nominare la parola nozze:

“Il matrimonio è una maratona di 50 km. Bisogna avere fiato e testa per superare i momenti critici. A me dopo qualche curva mi si rompono i lacci delle scarpe. Non supero i tre anni. Ho 58 anni e non è un fatto d’età. È una sorta d’infantilismo, corro il rischio della sindrome da Peter Pan. Io ci parlo con i miei amici sposati, al 90 per cento sono separati. Poi si risposano e si riseparano. Ho la resistenza di una formica zoppa. Ma forse è vero fino a un certo punto, sto da quattro anni con Teresa che è fuori dal cinema, vendeva capsule per il caffè, ha una figlia anche lei, ci vediamo dal lunedì al giovedì, poi sto con mia figlia Martina. I genitori separati e i figli diventano coppiette, arriva il weekend e ci chiediamo, che si fa stasera, pizza o bistecca? I figli dei separati godono di una certa indulgenza dei genitori. Ho visto in tv lo psichiatra Paolo Crepet che invece su questo tema è granitico e ne ho fatto la parodia”.

“Ceccherini è diventato una noia”

Spazio poi al circolo del cinema. Si dice che conti quello romano. E in effetti è così. Pieraccioni però se ne è sempre tenuto lontano: “Mai avuto rapporti con la Romanella del cinema. L’unica festa l’ho fatta quando ho compiuto 50 anni. Venne Renato Zero con la torta, sono un sorcino da sempre. Per il resto, parenti e amici, Panariello, Conti“. E Massimo Ceccherini? “Feci a lui la prima telefonata. Mi fai un regalo per i miei 50 anni? Non venire al compleanno. Temevo che facesse le sue battute di m…, che mi creasse imbarazzo mettendomi a disagio”. E infatti Ceccherini al compleanno non ci andò. Pieraccioni ha poi spiegato che di quel diavolaccio che ha seminato il panico a L’Isola dei Famosi non c’è più traccia.

“Ceccherini – ha raccontato il regista – è un poeta maledetto che da ragazzino faceva l’imbianchino col su’ babbo. Ha avuto momenti caotici con qualche bicchierino di rum di troppo. Era il terrore delle feste. Noi gente di cinema siamo piccoli imprenditori attenti a non sbagliare, lui è un vero artista, va giù dritto a 200 all’ora senza casco. Non legge i copioni, non vuole sapere niente. Ma ora è diventato un prete di provincia. Abita in campagna sopra Pistoia con una ragazza che l’ha salvato. Ma ogni tanto dovrebbe bersi un goccetto. È diventato di una noia, parla solo del figlio. Prima era troppo se stesso, come lo era Piero Ciampi”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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