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Una nuova intervista di Carlo Conti ha portato a galla diverse curiosità, sul suo passato e non solo. Anche sulle sue amicizie, per esempio, e una di quelle storiche è con Leonardo Pieraccioni. Sono cresciuti insieme, sono un trio inseparabile da decenni insieme a Giorgio Panariello. Oggi Conti ha parlato anche dell’attore e regista suo amico, ma l’intervista è partita dai ricordi del Festival di Sanremo. E i suoi due amici sono presenti anche in questi ricordi. Sono due in particolare i momenti che Carlo conserva gelosamente nel cuore: il debutto del 2015 e due anni dopo quando lo hanno raggiunto sul palco dell’Ariston Panariello e Pieraccioni.

“Li ho visti arrivare e ho pensato: chi avrebbe mai immaginato di essere qui con loro un giorno?”, sì perché la loro è un’amicizia di lunga data e hanno iniziato insieme. Li ha sempre uniti la gavetta, fatta insieme, le speranze ma anche le illusioni; i successi così come i flop. Ciò che sono riusciti a costruire dopo è cosa nota a tutti. Non c’è stata alcuna sliding door nella carriera di Conti, lui non ne ha trovato mezza ed è proprio questo a renderlo felice. Ha avuto una carriera in crescendo e passo dopo passo ha raccolto tutto ciò che merita. Conti ha mosso i primi passi in radio, ha fatto il deejay in discoteca e in quel periodo era molto corteggiato:

“Il dj era al centro dell’attenzione e aveva sempre un bel riscontro femminile, dunque pur non essendo un adone è stato un periodo di notevole allegria e divertimento. Per tanto tempo, fino a prima del matrimonio, ho sofferto di dongiovannite. La mia è una grande forma di amore per le donne, credo nasca dalla figura fortissima di mia mamma per cui nutro grandissima stima e ammirazione, per i suoi sacrifici, per le sue difficoltà”

Il conduttore ha perso il papà quando aveva un anno e mezzo, è cresciuto con la mamma che ha cercato di colmare quel vuoto. Ma nell’intervista del Corriere la “dongiovannite di Carlo Conti” non è passata inosservata, anzi il giornalista ha chiesto cosa ne pensassero i suoi amici di sempre. E questo era il pensiero di Pieraccioni e Panariello:

“Per loro io ero l’Alberto Sordi del gruppo, quello che non si sarebbe mai sposato. Quando ho parlato di matrimonio non ci credeva nessuno dei due. Io non avevo mai convissuto prima, mai nemmeno uno spazzolino da denti in più a casa mia. Leonardo invece si fidanza e dopo cinque minuti va a convivere; Giorgio aspetta al massimo due mesi. Io ero il solitario, quello che stava bene da solo”

Non c’è mai stato un litigio tra Conti, Panariello e Pieraccioni. O meglio Carlo ha spiegato che con lui è impossibile litigare, cerca sempre di trovare un punto di incontro senza perdere la calma o la pazienza insomma. Lui è convinto che quando due persone litigano la verità sia sempre nel mezzo e lui si impegna a cercare quel mezzo. Per questo raramente, se non quasi mai si sentirà Carlo Conti parlar male dei colleghi o di qualcuno in generale: “Nel mio ruolo devo avere un grande rispetto per tutti, specialmente per i colleghi e le colleghe, e poi davvero non conosco la parola invidia”. Non porta rancore neanche se gli viene fatto un torto, ma si affida al tempo.

L’intervista si è conclusa con una chicca: Carlo Conti è pentito di aver lasciato L’Eredità nel 2016? Non si può parlare di pentimento, ma lo ritiene un passo indietro. La ritiene una scelta importantissima, perché il preserale consente di creare un rapporto di fedeltà col pubblico, una certa complicità. “Diciamo che averlo lasciato è stata una forma di prepensionamento”, ha concluso.

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