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Pier Silvio Berlusconi furioso con chi attacca Mediaset sostenendo, su stampa e web, che divulghi troppi contenuti trash. L’amministratore delegato del Biscione, lungo la mattinata di martedì 10 ottobre, fatto più unico che raro, ha pubblicato un comunicato ufficiale scagliandosi contro chi afferma che le reti della sua tv commerciale siano infestate da teatrini di cattivo gusto. Non è chiaro a quali fatti specifici si riferisca. Uno potrebbe essere il confronto alquanto discutibile trasmesso a Pomeriggio Cinque tra Javier Rigau e Andrea Piazzolla (il confronto è terminato male, a insulti).

Di seguito la nota integrale scritta da Pier Silvio Berlusconi in risposta a coloro che puntano il dito contro Mediaset:

“Mai, come in questo 2023, stampa e web si sono riempite di polemiche sul cosiddetto “trash televisivo, un’espressione che a me non piace per niente. Spesso infatti è una facile scorciatoia per denigrare la televisione leggera e spensierata che se fatta bene sa essere autenticamente popolare. La televisione, per dirla “old style”, è un elettrodomestico. Un device che può essere acceso o spento. quando è acceso diventa un media, come la stampa, come il web: alcuni programmi possono essere istruttivi ma non la televisione nel suo complesso. Per intenderci, i minori non devono essere lasciati soli davanti ai media, né davanti alla tv, né ad altri device. La nostra tv, quella commerciale, è un mezzo di intrattenimento e informazione. Fa compagnia, diverte e informa gli italiani in ogni ora della giornata. Noi siamo stati i primi a offrire questo mix così vario e vivace al pubblico. E il risultato è riconosciuto da tutti è chela nascita delle tv indipendenti ha contribuito alla modernizzazione dei costumi.

“L’arrivo della nostra concorrenza ha infatti portato i colori in tv. Abbiamo stupito con programmi dirompenti, cito solo per dare un’idea “Drive In” di Antonio Ricci. Abbiamo cambiato anche l’informazione con la nascita del TG5, una proposta che ha portato freschezza, libertà e un nuovo modo di raccontare le notizie. E molti anni dopo, nel 2000, abbiamo innovato portando in tv il primo reality, il “Grande Fratello”: 100 giorni davanti alle telecamere per ragazze e ragazzi sconosciuti che mai erano entrati in uno studio tv. Creando grande attenzione, ma anche tante polemiche. Dall’altra parte l’innovazione fa discutere, è normale. Ma io penso che sia nostro dovere continuare a modernizzare, provarci, uscire dal consueto. Dobbiamo riuscire a rappresentare la realtà e la società in ogni loro aspetto e con tutte le loro evoluzioni, che ci piacciano o meno. Certo, noi dobbiamo creare le condizioni perché non si arrivi mai alla mancanza di rispetto. Sia chiaro, non abbiamo pregiudizi: non ci scandalizzano le figure estrose, i confronti anche spigolosi, le battute irriverenti, ma mai si deve arrivare alla mancanza di rispetto sia tra i partecipanti di un programma sia verso il pubblico”.

“Insomma, mi sembra che quello che con snobismo viene chiamato “trash televisivo” si riferisca unicamente a singoli momenti infelici, tv fatta bene o male. Ma se, come è giusto, si lascia libertà a chi ha il compito di creare i contenuti sempre caldi e sempre vivi, può capitare di andare oltre. E noi dobbiamo fare tutto il possibile per evitare eccessi. Eccessi che fortunatamente rappresentano una quota minima rispetto a una televisione di grande qualità e ricchezza come quella che va in onda 24 ore al giorno su decine di canali italiani, pubblici e privati. Per chiudere, la tv popolare anche quando è leggera e divertente piace al pubblico, piace a me e svolge anche un importante ruolo sociale. Sono contento di poterlo ribadire in una pubblicazione di alto livello come “Il libro dei fatti 2023”.

La battaglia al trash di Pier Silvio Berlusconi e gli show in calo

Da qualche mese a questa parte Berlusconi ha iniziato una vera e propria battaglia al trash, ‘ripulendo’ diversi programmi, su tutti Il Grande Fratello, da personaggi inclini a fare appunto brutta tv. Altro caso emblematico di tale inversione di rotta è stato il defenestramento di Barbara d’Urso che è stata sostituita da Myrta Merlino a Pomeriggio 5. Vero che alcune critiche di utenti e stampa sono ingenerose, ma è altrettanto vero che i programmi del Biscione che hanno costruito la loro storia sul trash, levato questo, si stanno trovando in grande difficoltà; è proprio il caso del GF e Pomeriggio 5.

Paradossalmente sono ora alcuni telespettatori a volere trasmissioni più trash e meno noiose, quegli stessi che urlavano fino a qualche mese fa che bisognava cambiare tutto e virare rotta sulla sobrietà. Detto questo, è anche utile rilevare che, ad esempio, Myrta Merlino sta provando a inserire elementi ‘d’ursiani’ nel talk nel tentativo di dare una botta agli ascolti che non sono entusiasmanti (ed è qui che cascano le critiche: che senso mettere la Merlino a fare la d’Urso?). Lo stesso vale per Signorini che morde il freno nel vedere i dati del suo GF 8. Senza spingere sull’acceleratore di qualche teatrino e avere concorrenti molto pacati e dosati ha prodotto anche in questo caso una discesa preoccupante dello share.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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