Skip to main content

Paola Caruso, dopo mesi, è stata ospitata da Silvia Toffanin a Verissimo per raccontare come sta procedendo il problema di suo figlio Michele, che per diverso tempo ha tenuto il suo pubblico con il fiato sospeso. Per via di una iniezione errata durante una vacanza, il piccolino che oggi ha sei anni, ha avuto un brutto problema al nervo sciatico che ha seriamente compromesso la sua vita. Da quel momento in poi per Paola è partita una vera e propria lotta disperata, ha consultato dottori ovunque e l’unica speranza alla fine gliel’ha data un medico negli Stati Uniti, proprio per questa ragione hanno trascorso lì gli ultimi mesi per cercare di risolvere una volta e per tutte, almeno in parte, questa situazione. “Lo hanno operato e la convalescenza è durata per 90 giorni, non è stato facile, anche perché in quel periodo neanche mia madre stava bene” ha raccontato la famosa showgirl.

90 giorni che non sono stati assolutamente facili, anche perché non erano abituati a stare così tanto tempo da soli, a stretto contatto, senza impegni come la scuola e il lavoro. “Stavamo impazzendo, ad un certo punto non ci sopportavamo più. Ero diventata paranoica, avevo paura di cadere nella doccia perché eravamo soli e lui cosa avrebbe potuto fare?”. Dopo tanta sofferenza, il sole è tornato un po’ a splendere perché Paola, ad oggi, vede suo figlio migliorato e questo le fa nutrire delle speranze in positivo sul futuro del bambino.

Paola Caruso: la preoccupazione per sua madre

Paola ha ricordato quei momenti con grande apprensione e dispiacere, anche perché ha dovuto affrontare davvero tutto da sola. Silvia Toffanin, nello studio di Verissimo, non ha potuto fare a meno di mostrarsi un po’ indignata per questo, ma Paola ha raccontato che purtroppo neanche sua madre ha avuto la possibilità di raggiungerla negli Stati Uniti per darle una mano. “Lei non è stata bene, non poteva affrontare un viaggio così lungo. Ho avuto paura, pensavo che stavo salvando mio figlio e che avrei perso mia madre. La notte piagnevo appena Michele si addormentava” ha raccontato piangendo Paola, ricordando quei momenti drammatici che hanno segnato la sua vita.

Ancora oggi stenta a credere di essere riuscita ad essere così forte e di questo ringrazia Dio perché non credeva di essere in grado di affrontare tutte queste difficoltà in una volta sola. Oggi però sua madre sta bene, suo figlio pure e lei si sente felice e fiduciosa per il futuro: “Ce l’abbiamo fatta” ha concluso così il racconto, con le lacrime agli occhi.

Antonella Panza

Appassionata alla scrittura fin da piccola, mi sono sempre destreggiata in questo mondo. Quando avevo dodici anni e frequentavo la scuola media, grazie ai grandi autori mi sono appassionata alla poesia, alla letteratura, ho scoperto scrittori incredibili che sono stati in grado di farmi vivere attraverso le loro parole, emozioni e momenti: ho viaggiato, sono stata nel North Carolina con Nicholas Sparks, nella macchina volante insieme ad Harry e Ron con tutta Londra sotto alle mie ruote e ho girato il mondo con lo zaino in spalla insieme a Jules Verne, mettendoci qualcosa in meno dei classici e famosi ottanta giorni. Ho visto milioni di posti senza mai uscire dalla mia stanza. Oltre alla lettura e alla scrittura mi piace la musica e anche viaggiare, anche per questo sono felice di fare questo lavoro. Perché, come disse una volta Emilio Salgari, “scrivere è viaggiare, senza la seccatura dei bagagli”.

Lascia una risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.