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Ottilie Von Faber Castell – Una donna coraggiosa. Il film tratto dalla storia vera della “principessa di matite” che ha contribuito alla nascita di un impero visibile ancora oggi. Nel film Ottilie è disegnata come un personaggio intraprendente, vivace e ambizioso. Una ragazza che si ritrova a dover gestire l’eredità del nonno Lothar Von Faber che, in assenza di nipoti maschi (il padre di Ottilie muore all’età di 40 anni circa di infarto), decide di assegnare proprio a lei le sorti della fabbrica famigliare.

Ed in questo contesto proprio Ottilie nel film deve dimostrare la sua forza e determinazione, circondata da uomini che non vedono di buon occhio una spregiudicatezza tutta femminile; un mix di caratteristiche che stonano con l’universo rosa del tempo ma che contemporaneamente la rendono unica. E come da trama, non manca la drammaticità nelle azioni, che comprendono anche i sentimenti e il dovere familiare. Da una parte l’amore puro verso Philipp Brand von Neidstein e dall’altra il matrimonio con Alexander zu Castell-Rüdenhausen.

Ottilie Von Faber Castell, 3 differenze con la storia vera

Il film è tratto dalla storia vera di Ottilie ma per la ricostruzione degli eventi si è preso a modello il libro della scrittrice tedesca Asta Scheib dal titolo Un ornamento a casa tua: la storia di Ottilie von Faber-Castell. L’autrice ne ha riportato la biografia a cui la regia e la sceneggiatura di Claudia Garde si è ispirata. Quest’ultima in uno dei comunicati stampa dell’ARD aveva ammesso la necessità di creare una trama strutturata a sfumatura drammatica per ricoprire un lasso temporale di 20 anni; e anche quello di inserire personaggi e situazioni che non sempre si attengono ai fatti per reali per far risaltare la personalità di Ottilie.

Sorge spontaneo chiedersi allora quanto di veritiero e fasullo ci sia nella sceneggiatura del film. Ecco, dunque, tre differenze tra la pellicola e la storia reale che si potrebbero annoverare.

1. L’assenza di un ordine cronologico per le nozze e le passioni amorose di Ottilie

Nella pellicola cinematografica la “principessa delle matite” a soli 19 anni si trova contesa tra due uomini: il conte Alexander zu Castell-Rüdenhausen e il barone Philipp Brand von Neidstein. I due duellano segretamente per avere la mano della ragazza. In realtà leggendo sul sito ufficiale della Faber Castell le origini della nascita dell’azienda e mettendo a confronto la storia vera con il film, per logica i sentimenti per Brand sarebbero arrivati molto dopo. Infatti, Ottilie avrebbe sposato prima Castell. Successivamente il loro rapporto si sarebbe inclinato nel tempo a causa della lontananza per la partenza del marito per la Prima Guerra Mondiale. Solo allora, Ottilie si sarebbe innamorata veramente del barone Brand chiedendo il divorzio al conte.

2. La storia parallela dell’amica di Ottilie, Anna e la figura di Johann

Come nel romanzo di Asta Scheib, anche nel film vi è la presenza della confidente di Ottilie, Anna. In entrambi i progetti viene creata una vera e propria storia parallela intorno a questa figura femminile. La donna che fa la cameriera diventa una confidente sincera per Ottilie ed intrattiene una relazione amorosa con un lavoratore della fabbrica Faber, Johann. Ora, non sappiamo dire con certezza se questa figura sia esistita o meno nella vita di Ottilie eppure il suo personaggio serve alla storia per assegnarle drammaticità e suspance.

Anna, infatti, nel film subisce le molestie e poi la violenza sessuale di un altro servo, mentre lo stesso Johann perde una mano in fabbrica per la disattenzione di Ottilie. La figura di Anna è un personaggio secondario che serve in toto a sottolineare le sfumature di carattere della proprietaria della Faber e per farla brillare ancor di più.

3. Le espressioni anacronistiche della sceneggiatura

Nel film Ottilie Von Faber Castell è rappresentata come una combattente che lotta spesso per l’emancipazione femminile. Per la ragazza è importante far valere le sue convinzioni e i valori di donna in una società prettamente maschilista. Tuttavia anche questo è frutto di un’esasperazione della drammaticità del film, che serve per descrivere la figura di Ottilie. Il personaggio è stato molto probabilmente idealizzato e adattato alla contemporaneità. Infatti l’espressione di certe frasi non si sposa col periodo storico per quanto rivoluzionaria possa essere stata la stessa Ottilie.

Stessa cosa per le parole che il nonno Lothar Von Faber dedica a sua nipote prima di morire: “Non permettere a nessuno di toglierti il tuo destino dalle mani”. Oppure la frase: “Sposati ma resta indipendente”. Claudia Garde inserisce nel film visioni sorprendentemente moderne nei suoi personaggi che superano di credibilità la storia vera del personaggio.

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