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Giuseppe ‘Peppe’ Vessicchio è morto. Il mondo della musica piange la scomparsa del grande maestro 69enne, deceduto sabato 8 novembre a Roma. A riferire la notizia è l‘AdnKronos che ha riportato la nota del bollettino ospedaliero diramata dall’A.O. San Camillo Forlanini. Dalla clinica hanno spiegato che Vessicchio è venuto a mancare a causa di una polmonite interstiziale che si è aggravata rapidamente. I familiari della vittima hanno chiesto riserbo e hanno fatto sapere che i funerali si svolgeranno in forma privata.

Morto Peppe Vessicchio, addio a un grande maestro

“Il Maestro Giuseppe Vessicchio è deceduto oggi in rianimazione all’A.O. San Camillo Forlanini a seguito di una polmonite interstiziale precipitata rapidamente. La famiglia chiede riserbo. I funerali si svolgeranno in forma strettamente privata”. Questo il comunicato diffuso dall’Adnkronos. Il compositore nel 2022 aveva affrontato il Covid.

Peppe Vessicchio è nato a Napoli il 17 marzo 1956. Autore, compositore, arrangiatore e insegnante, è stato anche un personaggio televisivo amato dal grande pubblico. Iconiche le sue direzioni al Festival di Sanremo. Inoltre dal 2001 al 2012 e dal 2018 al 2022 è stato uno dei docenti e direttori d’orchestra nel talent show Amici di Maria De Filippi. Anche negli ultimi anni lo si è visto nel popolare programma ‘de filippiano’ in qualità di ospite e giudice nelle puntate in onda su Canale 5 la domenica pomeriggio.

Vessicchio è stato amato da tutti – allievi, telespettatori, colleghi e addetti ai lavori – per il suo approccio pacato ed educato alla musica e all’insegnamento. Mai si è confrontato con i giovani sfoggiando sicumera accademica. Anzi, ha sempre prediletto il confronto umano e comprensivo.

Vessicchio icona di Sanremo

Dirige l’orchestra il maestro Peppe Vessicchio”. Una frase familiare per milioni di italiani. Il binomio Vessicchio-Sanremo è diventato con gli anni una sorta di marchio di fabbrica del Festival. Peppe vi sbarcò per la prima volta nel 1990. Da allora divenne una presenza fissa sul palco dell’Ariston, il volto più noto tra i direttori d’orchestra.

La sua competenza gli ha permesso di ottenere nel 1994, nel 1997 e nel 1998 il premio come miglior arrangiatore. Nel 2000 un’altra gioia professionale: la giuria presieduta da Luciano Pavarotti gli assegnò un riconoscimento speciale. Tornando a Sanremo, vinse quattro volte la kermesse come direttore d’orchestra di “Sentimento” degli Avion Travel (2000), “Per dire di no” di Alexia (2003), “Per tutte le volte che” di Valerio Scanu (2010) e “Chiamami ancora amore” di Roberto Vecchioni (2011).

Vessicchio, nella sua lunga esperienza al Festival, ha collaborato anche con Mia Martini, Mango, Elio e le Storie Tese, Le Vibrazioni, Gianluca Grignani, Arisa, e molti altri.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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