Se le pazze e folli dinamiche Rai non esistessero, bisognerebbe inventarle. Nelle scorse ore DavideMaggio.it ha spiegato che “Ore 14”, programma di Rai Due del primo pomeriggio condotto dal giornalista Milo Infante, potrebbe venire ridotto. Motivo? Ed è qui che scappa da ridere o forse da piangere. La trasmissione sta ottenendo buoni ascolti. Quindi perché tagliare? Perché sembra che sia stato lo stesso Infante a domandare la riduzione a 50 minuti di messa in onda. Vuole lavorare meno? Macché, il punto è che gli hanno sforbiciato il personale e dunque ci sono meno persone che si dedicano al talk.
In Rai, ogni tanto, si verificano situazioni la cui logica sfugge ai comuni mortali. Ci sono programmi in cui c’è personale in eccesso e che manco raccolgono buoni dati, altri, come appunto il caso di “Ore 14”, in cui si macinano buoni ascolti ma manca gente al lavoro. Clamoroso. Ma si proceda con ordine.
DavideMaggio.it ha raccontato che “Ore 14”, rispetto alla scorsa stagione, ha la redazione dimezzata: ora ci sono 4 persone, lo scorso anno erano 8. Come ci si è ritrovati in una simile situazione? Pare che ‘Mamma Rai’ non avrebbe concesso 3 “primi utilizzi” e, non avendo concesso un aumento (pare promesso), avrebbe incassato anche l’arrivederci di un’altra collaboratrice.
C’è dell’altro. In casi come questo, in Rai scatta la cosiddetta “ricognizione“. Altrimenti detto si domanda ai lavoratori/collaboratori assunti dall’azienda la disponibilità a lavorare per un determinato programma. Nel caso di Infante pare ne siano state fatte due, ma con risultato negativo.
La richiesta di Infante recapitata ai piani alti di Viale Mazzini
Ma come? La Rai ha migliaia di dipendenti e non riesce a piazzare gente a lavorare in un programma? A quanto pare no. Fatto sta che Infante si è ritrovato nella condizione che sembra tanto fantascientifica quanto assurda: dover chiedere una diminuzione della sua trasmissione per mancanza di personale.
Sempre come ha reso noto DavideMaggio.it, il giornalista ha fatto recapitare la richiesta di passare a 50 minuti al direttore Corsini. Non resta che attendere l’evoluzione della vicenda, che ha dell’incredibile.