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Michelle Impossibile & Friends non funziona. E non a caso, nonostante la grossa promozione del programma, la prima puntata è stata accolta da un tiepidissimo 15.8% di share (la seconda rischia di far peggio). Il motivo è semplice: lo one woman show di Michelle Hunziker ha poche idee, e pure confuse. Altra spia che qualcosa non vada è il cosiddetto engagement social: la seconda puntata della trasmissione non è nemmeno finita in tendenza sui social in una serata in cui la concorrenza di Rai Uno è stata blandissima, rappresentata dal film Poli Opposti.

Cosa manca al programma? Quasi tutto. Si è innanzi a una sorta di incubo televisivo. Lo spunto di mettere Katia Follesa con i finti vip (Sylvester Stallone, Johnny Depp, Ricky Memphis…) è roba kitsch, che resta più che indigesta. Per non parlare del finto fratello della presentatrice, Michello. Meglio andare oltre. Da rivedere pure Andrea Pucci che è maestro di un filone di comicità che andava forte dieci anni fa. Peccato che si è nel 2024 e certe battute lasciano il tempo che trovano.

La Hunziker, poi, spalleggiata dalla Follesa, tenta anche la carta gossip, ma nemmeno questa scalda gli animi (“basta, non mi sposo più, ma non sono zitella, c’è l’osteopata (il suo nuovo fidanzato Alessandro Carollo, ndr)”). Poteva poi mancare la foto notissima del fondoschiena della Hunziker ventenne, quella dell’arcinota pubblicità? Ovviamente no. E infatti pure questo scatto è stato riproposto. Anche basta!

Il fatto è che il programma non ha spina dorsale (nemmeno quei diavolacci della Gialappa’s sono riusciti a mettere delle pezze e a dare ritmo). La Hunziker ride, è simpatica, ma per tenere le redini di un one woman show ci vuole altro. Gli unici momenti che hanno funzionato e degni di nota sono stati quelli in cui hanno cantato gli ospiti big. Raf, Renato Zero, Umberto Tozzi e l’onnipresente Al Bano Carrisi quando iniziano a intonare le loro hit sanno sempre far sgorgare emozioni. Ma qui la tv non c’entra nulla, c’entra la magia della musica.

La seconda edizione di Michelle Impossible aveva fatto capire che le idee originali erano finite. La terza stagione, con il senno di poi, ha confermato tali impressioni. Giù il sipario!

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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