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Michele Bravi e le foto imbarazzantiMichele Bravi ha confessato ai microfoni di Verissimo i retroscena dell’incidente che lo ha visto coinvolto con la conseguente morte di una donna. Il difficile recupero per il trauma psicologico e il processo che dovrà affrontare

Michele Bravi ha deciso di raccontarsi nel salotto di Silvia Toffanin. Nella puntata che andrà in onda il 18 gennaio 2020, il cantante ha svelato di aver vissuto un vero e proprio trauma e di essere riuscito a risollevarsi con estrema difficoltà. Michele ha dovuto sottoporsi ad un percorso terapeutico per affrontare la vicenda ed elaborare le tragiche conseguenze dell’incidente. Il prossimo 23 gennaio ci sarà la prima udienza del processo.

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Michele Bravi ha raccontato alla Toffanin i cambiamenti e l’elaborazione di un trauma così devastante. “Non riuscivo a sentire gli altri. Ero semplicemente da un’altra parte. Abituarsi all’assenza di suono per me, che ho sempre raccontato quel che vivevo attraverso la musica, è stato molto difficile. Ho avuto una fortuna enorme: avere un angelo vicino. Adesso non fa più parte della mia vita soltanto perché si è trasferito all’estero. Mi ha aiutato a tornare piano piano alla vita, alla realtà”. Successivamente Bravi ha menzionato il percorso terapeutico, un periodo molto particolare e complicato della sua vita. “Ho seguito un metodo clinico per il trattamento dei grandi traumi che mi ha salvato e mi ha fatto tornare a parlare e sentire. Ad affrontare con me il viaggio c’era questa persona che mi ha messo delle cuffiette con ‘Always remember us this way’ di Lady Gaga. Questa canzone mi ha suggerito qualcosa che per mesi ho ignorato: tutto il rumore che mi portava in quel luogo di buio poteva essere frenato dal suono della musica”.

Michele Bravi confessa le sue paure per il processo

A questo punto, la Toffanin ha chiesto quali fossero le paure e i timori per l’imminente udienza alla quale il cantante dovrà presenziare: “Ho tantissima paura. Quella più grande è di non avere i piedi ben piantati nella realtà”. Al termine dell’intervista Michele ha dichiarato: “È un momento complesso. L’unica speranza che posso nutrire è che, rispetto ai tempi della giustizia, tutti possano trovare uno spazio dentro di sé in questa storia”.

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