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Enrico Mentana è intervenuto sull’addio di Fabio Fazio e Lucia Annunziata alla Rai. E come al solito non ha detto cose banali. ‘Chicco’ è intervenuto al Festival della tv di Dogliani, lasciando intendere tra le righe del suo discorso che il conduttore di Che Tempo Che Fa non dovrebbe fare il martire. Per quei pochi che non lo sapessero, il caso Fazio-Rai si è srotolato a grandi linee in questo modo: il giornalista, con ogni probabilità per motivi ‘politici’, è rimasto in attesa per mesi di sapere se ci fosse o meno la volontà di rinnovargli il contratto. Alla luce dei tentennamenti infiniti di Mamma Rai e dell’offerta faraonica ricevuta da Discovery, ha deciso di fare le valigie e sbarcare sul canale Nove dal prossimo anno. Ciao ciao Rai dopo circa 40 anni.

Mentana e il discorso sui “martiri”

Chi lascia la Rai farebbe bene a evitare di voler passare da “martire” perché non esiste alcun diritto inalienabile a dover essere sempre in onda”, ha dichiarato Mentana. Il direttore del Tg La7 ha aggiunto che “nessuno di noi è insostituibile” e che “nessuno ha il diritto inalienabile di essere sempre in onda”. Per tale ragione ‘Chicco’ nutre la convinzione che “non ci sia niente di meglio che interrompere un rapporto senza fare scene madre o i martiri di Belfiore, senza lasciar intendere che con te o senza di te la libertà e la democrazia cessino di esistere”.

Il discorso di Mentana, in linea generale, è più che sensato. Ma c’è un ma: certo nessuno ha il diritto di andare in onda, ma c’è un punto da rimarcare. In tv, come in generale dovrebbe essere in qualsiasi posto di lavoro, dovrebbe essere premiato chi svolge egregiamente ciò per cui viene pagato. Nel caso di Fazio, il programma Che Tempo Che Fa ha sempre avuto un ottimo riscontro in termini di Auditel che, tradotto, vuol dire parecchi introiti pubblicitari.

Per farla breve: CTCF è un talk ben fatto, costa tanto ma fa guadagnare più di quel che costa. Quindi perché tagliarlo? E in questo caso nulla c’entra il diritto di andare in onda che non spetta a nessuno, naturalmente. C’entra la meritocrazia. E se l’esempio che si dà è che pure chi lavora bene e porta risultati viene ostacolato, allora c’è un qualcosa che non va.

Mentana ha ulteriormente argomentato il suo intervento:

“Se accetti di lavorare in Rai sai che ci sono i partiti. Ogni volta ci sarà qualcuno che tenta di mettere i suoi uomini o le sue donne ma non c’è mai lesione della democrazia: c’è lo spoil system. Basterebbe una riforma di una riga, quella per sottrarre la Rai al controllo dei partiti. È molto semplice e gratificante fare il ruolo di chi è martire ma sarebbe più semplice fare delle scelte, motivarle ed avere fair play. È evidente e chiarissimo di cosa parliamo: non esiste un Maradona, tutti siamo onesti lavoratori. Nessuno ha il diritto inalienabile di essere sempre in onda, non esiste il diritto di restare né di epurare.”

In questo caso nulla da dire su quanto esternato dal direttore del Tg La7. La Rai dovrebbe infatti essere sottratta alla lottizzazione dei partiti siano essi di destra o di sinistra. Se ne parla da decenni, ma nulla cambia: chi governa mette le mani sulla Tv di Stato da sempre nonostante i proclami di segno opposto da parte di parecchi politici.

Mentana sulla scelta di Lucia Annunziata di Lasciare la Rai

Mentana ha infine commentato l’addio di Lucia Annunziata alla Rai. La giornalista era al timone di Mezz’ora in più, talk in onda sul terzo canale del servizio pubblico. ‘Chicco’ ha evidenziato la differenza tra il caso di Fazio e quello della collega, spiegando che il contratto del primo “di certo si fa in tre mesi non in tre giorni: “A differenza di Fazio non ha un’altra tv in cui andare: se ne è andata dignitosamente dicendo però che non accetta questo governo. Ma non puoi lavorare nel servizio pubblico e dire di non accettare chi governa. Chi governa deve stare sotto il controllo dell’opinione pubblica e dell’informazione: a maggior ragione se non sei d’accordo devi stare lì”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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