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Melissa Satta è una furia. E ha tutte le ragioni del mondo. Con una serie di Stories Instagram ha per la prima volta ammesso che la relazione sentimentale con Matteo Berrettini si è conclusa (lui aveva già ufficializzato la questione). Ma il nocciolo del suo lungo sfogo non è stata la rottura, quanto piuttosto coloro che l’hanno accusata di aver influito negativamente sullo scarso rendimento del tennista che, coincidenza vuole (ed è veramente una coincidenza, non c’è alcunché di ironico), nell’ultimo anno, cioè nel periodo in cui si è frequentato con la modella sarda, è stato colpito da una marea di infortuni che lo hanno tenuto lontano parecchio dai campi da gioco.

La rabbia di Melissa Satta

Da tempo alcuni bontemponi sul web, i cosiddetti leoni da tastiera, si scagliano contro l’ex velina di Striscia la Notizia, scrivendole con modi maleducati e volgari che la sua voracità di fare l’amore ha messo ko Berrettini. Nel mondo dello sport, purtroppo, tali luoghi comuni continuano a trovare terreno fertile. Quando un atleta si infortuna ed ha una compagna di bella presenza, ecco che parte la shitstorm con la solita cantilena maschilista e ributtante: “Sc*opa troppo, non pensa più allo sport”.

Nel caso della Satta c’è un elemento ancor più grave: su tale sciocca faccenda alcuni quotidiani internazionali ci hanno pure fatto dei titoli, lasciando intendere che la modella sia dipendente dai rapporti intimi e, di fatto in maniera diabolica, alimentando la stupida credenza poc’anzi citata, ossia che se Berrettini si è infortunato ciò sia dipeso dalla troppa attività ‘di letto’. Ma perché ha iniziato a circolare tale fake news in modo così insistente? Qui si deve tornare all’anno 2012 quando Vanity Fair intervistò la showgirl. All’epoca era sposata con Boateng, da cui ha avuto un figlio, il piccolo Maddox (10 anni).  “Lo facciamo dalle sette alle dieci volte alla settimana a seconda degli impegni di lavoro”: questa la dichiarazione affibbiata alla modella nel 2012 da Vanity.

Da allora la Satta è spesso stata dipinta, suo malgrado, come una sorta di tigre insaziabile del materasso. Oggi ha deciso di dire basta, promettendo battaglia legale nei confronti di coloro che continuano a descriverla in modo fuorviante, diffondendo fake news.

Melissa Satta: “Quest’anno ho preso secchiate di mer*a, adesso basta”

“Mi ritrovo a dovermi difendere da alcuni leoni da tastiera che sono giornalisti che hanno scritto titoli allucinanti su alcune testate online in Italia e all’estero in cui mi accusano, mi diffamano, scrivono dichiarazioni che non sono mai state rilasciate da parte mia e utilizzano dei termini offensivi e gravi. Sono qui per tutelare me e mio figlio da queste accuse. Per un anno ho preso secchiate di mer*a per la mia relazione appena conclusa. Questo è stato un anno difficilissimo e adesso che la mia relazione è giunta al termine mi ritrovo, di nuovo, a subire queste cose. Lo trovo inaccettabile e prenderò provvedimenti seri con i miei avvocati”.

Quindi ha proseguito:

“Ricordo a tutti che prima di essere un personaggio pubblico sono una donna e una mamma di un bambino di 10 anni che va a scuola, naviga e legge su internet tutto quello che viene postato perché online è difficile limitare i contenuti che arrivano ai nostri figli. Online non c’è rispetto, ma ho sempre accettato il gossip, i paparazzi, gli articoli purché siano veritieri e dichiarazioni realmente fatte. Non accetto quando vengono scritte una marea di stron**te. Vi faccio vedere che cosa scrivono e vi rendete conto della gravità di quello che ho letto”.

Melissa Satta: “Su di me violenza psicologica”

La showgirl ha quindi mostrato alcuni titoli di quotidiani online esteri con il termine “dipendente dai rapporti intimi”. Poi ha concluso:

“Sono senza parole e sono scioccata. Non mi spiego il perché, ho sempre cercato di preservare la mia privacy e usare i social nel modo più carino possibile, ma questo non viene apprezzato, anzi. Più ti comporti bene e più la gente si diverte a massacrarti. I termini usati e le dichiarazioni false sono gravissime. I miei avvocati stanno raccogliendo tutto quanto. Non mi merito tutto questo, sonno ricorsa a questo perché è inaccettabile, lo faccio per me, per mio figlio, per tutte le donne che si sono sentite così nella loro vita e per far capire che cosa ho passato io nell’ultimo anno. La violenza psicologica è grave quanto quella fisica”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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