Marina Di Guardo, scrittrice 63enne e madre di Chiara Ferragni, avrebbe un nuovo fidanzato. Lo scoop lo ha firmato Gabriele Parpiglia, con un articolo pubblicato sulla testata Affari Italiani. Il giornalista ha assicurato che Marina, da qualche tempo, fa coppia con un noto chef di origini palermitane, vale a dire Filippo La Mantia. Inoltre ha aggiunto che nei salotti di Milano non si parla d’altro, vista la popolarità dei due piccioncini. Mamma Ferragni è reduce dalla fine della relazione vissuta con l’imprenditore statunitense Frank Kelcz.
Una cena dopo l’altra, così sarebbe sbocciato l’amore tra Di Guardo e La Mantia. I due, rivela sempre Parpiglia, sono stati avvistati nei locali più chic del capoluogo lombardo e chi li ha notati insieme li descrive una coppia affiatata e complice.
Marina Di Guardo ritrova l’amore dopo la fine della relazione con Franl Kelcz
Marina Di Guardo è una scrittrice affermata di romanzi. Ha acquisito ulteriore popolarità con l’ascesa e poi il tonfo nel mondo social della figlia Chiara, con la quale ha un legame viscerale. Strettissimo anche il rapporto con gli altri due suoi frutti d’amore, Francesca e Valentina.
Tutte e tre le figlie sono nate dal matrimonio con Marco Ferragni, professione dentista. Dopo la separazione, la scrittrice si è legata a Kelcz, uomo d’affari americano attivo nel settore dell’imprenditoria. La relazione è finita su un binario morto da oltre un anno e mezzo. Ora Marina pare aver ritrovato l’amore.
Chi è Filippo La Mantia, il nuovo fidanzato della madre di Chiara Ferragni
Chi è Filippo La Mantia? Lo chef è nato a Palermo il 26 settembre 1960. Ama essere definito “oste e cuoco” piuttosto che chef. Prima di mettersi ai fornelli è stato un fotoreporter. Sue le immagini dell’omicidio del generale Dalla Chiesa pubblicate sulle prime pagine delle testate siciliane all’epoca dei fatti.
A 25 anni, ingiustamente, ha vissuto l’esperienza del carcere, venendo rinchiuso all’Ucciardone per sei mesi. Dietro alle sbarre è nata la sua passione per la cucina. All’epoca si mise a preparare piatti per gli altri detenuti. Così capì di voler trasformare la passione in lavoro. E ci riuscì, ottenendo incredibili risultati negli anni seguenti. Oggi la sua cucina è nota. Nel 2021 è persino stato insignito con l’Ambrogino d’Oro a Milano per aver tenuto aperto il suo ristorante durante la pandemia. Preparò i pasti per i sanitari dell’Ospedale Niguarda.