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Batti il ferro finché è caldo, recita un detto. I Maneskin, da un anno a questa parte, quel ferro lo percuotono senza sosta. La band romana tutta follia musicale e glamour tra palco e realtà sta sfondando ovunque, inanellando un successo dopo l’altro. Ormai Damiano David e soci li conoscono tutti. E la questione non è circoscritta al Bel Paese: dopo aver messo a ferro e fuoco l’Ariston a Sanremo 2021, si sono imposto all’Eurovision. Da lì una sbornia di popolarità globale pazzesca.

Qualche numero per capire che cosa sta diventato il fenomeno Maneskin: 39,8 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, vale a dire più delle leggende dei Queen, Led Zeppelin, Nirvana, Rolling Stones, Beatles, AC/DC e Guns N’Roses. Finita qui? Non proprio: con la cover di Beggin’e I Wanna Be Your Slave hanno raccolto un miliardo di stream complessivi. Roba da rockstar globali, quello che d’altra parte sono diventatiDamiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi e Ethan Torchio. 

Nel frattempo, nelle scorse ore, sono usciti con il nuovo singolo Mammamia. Lo hanno presentato, attraverso una conferenza stampa mondiale, in uno dei luoghi simbolo della storia del rock, il club l’SO36 di Berlino. Da qui sono transitati miti del calibro di David Bowie e Iggy Pop. “Noi però restiamo con i piedi per terra e la testa sulle spalle. Conta la mentalità. Se sei un idiota, lo resti anche quando diventi famoso. Se invece sei un tipo a posto, non sarà certo il successo a cambiarti”, si affrettano a rimarcare, per far intendere che la sbronza di popolarità al momento non gli sta sfuggendo di mano.

Grazie a noi – rimarca con orgoglio la band capitolina – tanti coetanei hanno deciso di mettere su delle band e di tornare a suonare nelle cantine come si faceva prima dei social. Ci chiedono consigli, ci mandano le foto dei loro strumenti: è gratificante“.

Piedi per terra sì, ma rockstar lo sono comunque. E ne hanno tutta la consapevolezza tanto che Damiano, nel testo in inglese del nuovo brano, non dimentica di ribadirlo: “Tutti gli occhi su di me, mi sento una superstar”. Non è l’unico riferimento autoreferenziale. Ce ne sono altri. Particolarmente curioso il passaggio in risposta alle polemiche sterili e ‘rosicone’ aizzate dai francesi dopo il trionfo all’Eurovison Song Contest dei Maneskin. I ‘cugini’ transalpini insinuarono che David avesse sniffato in diretta, prendendo un clamoroso abbaglio.

Giuro che non sono ubriaco e che non mi drogo. Mi chiedono come faccio ad essere così sexy. Rispondo: sono italiano”, canta Damiano, prendendosi gioco di chi lo ha accusato tendenziosamente. Francesi spernacchiati, au revoir!

Si resta in attesa del nuovo album: “Ci stiamo lavorando, vogliamo prenderci tutto il tempo necessario per fare le cose come si deve. E non permettiamo a nessuno di mettere bocca in quello che facciamo: in studio ci siamo solo noi”. A Berlino la conferenza si chiude con una gaffe.

Damiano manda un saluto ai giornalisti italiani:Ci mancate”. Sembra quasi sincero. Peccato che non si renda conto di avere ancora il microfono aperto quando si rivolge ai colleghi della band e dice a bassa voce: “Si chiama marketing, questo”. E pure tale segreto di pulcinella è venuto a galla. Ci voleva un fuorionda.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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