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In via Antonini, a Milano, un grosso palazzo, il grattacielo Torre dei Moro, si è trasformato in una torcia a cielo aperto domenica 29 ottobre. 70 le famiglie sfollate, fortunatamente nessun morto e nessun ferito grave. La struttura è però andata completamente bruciata. Uno degli appartamenti coinvolti è stato quello del cantante Mahmood, che si è saputo essere stato uno tra i primi abitanti a uscire dall’edificio una volta che si sono propagate le fiamme. Sui social, un manipolo di sciagurati, si è scagliato contro l’artista, insultandolo. Follia pura e gratuita, ma ai tempi del web ‘mascherato’, dove gli haters si nascondono dietro a profili falsi, non c’è fine al peggio. Il fatto ha provocato l’ira di un collega e amico di Mahmood, Ermal Meta.

Ha perso la casa? Ma io stappo una magnum, amici. Stasera non dormo, bevo: alla tua Mahmood”. E ancora: “I soldini per prendersi un altro appartamento ce li avrà a Milano, giusto?”. Sono un paio di commenti social, a cui se ne sono aggiunti altri, che hanno preso di mira l’artista che ha vinto al Festival di Sanremo con il brano ‘Soldi’. Meta, quando ha iniziato a leggere i commenti degli haters, ha perso le staffe e ha replicato a muso duro, rivolgendosi a coloro che hanno attaccato il collega musicista.

Mahmood la casa se la può ricomprare ma voi haters che gioite di quello che è successo, la dignità non potete ricomprarla dopo averla buttata nel cesso perché ammesso che ci riusciate, puzzerebbe demm…rda. Sfig…ti”. Così l’artista di origini albanesi che ha raccolto molti commenti di solidarietà. In tanti coloro che si sono schierati al suo fianco e a quello di Mahmood, indignati per la vicenda degli insulti.

Morgan racconta l’incendio in diretta: “Lì abita Mahmood”

Altra persona nota direttamente coinvolta nell’incendio milanese è stato il cantautore Morgan, che abita in una casa vicinissima al palazzo andato a fuoco. L’ex di Asia Argento ha raccontato in tempo reale su Instagram, tramite una diretta video, ciò che è accaduto alla Torre dei Moro.

Ed è stato proprio lui a riferire che nella struttura in fiamme abitava il musicista italo-egiziano: “Lì ci abita Mahmood”, ha scandito più volte. Castoldi ha inoltre aggiunto di essersi accorto dell’incendio in quanto ha sentito vampate di calore mentre era nella sua casa. Una volta uscito in strada “la scena allucinante” del palazzo che stava bruciando.

Incendio Milano, le indagini della Procura

La Procura di Milano ha avviato le indagini per fare chiarezza sull’incendio che sarebbe divampato dal 15eesimo piano per poi svilupparsi velocissimamente in tutto l’edificio a causa di quello che viene definito “effetto camino”. Non esclusa la pista del disastro colposo.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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