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mahmood autoMahmood a ruota libera dopo Sanremo, l’intervista: la vittoria, le critiche, l’emozione e la famiglia in cui è cresciuto

Mahmood è il personaggio del momento. La sua sorprendente vittoria al Festival di Sanremo lo ha catapultato al centro del dibattito del Bel Paese. Su di lui, nemmeno la politica ha mancato di dire la propria. Dirigenti di partito a parte, il cantante sta vivendo un sogno, nonostante il suo trionfo abbia rischiato di ‘sporcarsi’ da alcune critiche che tuttavia non lo stanno minimamente sfiorando, come lui stesso ha raccontato nell’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica. “Non mi sfiorano per niente, sono felicissimo, figurarsi se possono minimamente influenzarmi: non ci riusciranno mai“, ha spiegato, pur tuttavia dichiarando di essere pronto ad “accettare le critiche” poiché ritiene la musica “una cosa soggettiva che può piacere o no”.

“Sono italiano al 100 per cento”. Mahmood si confida

Sembra che io abbia realizzato tante cose ma sono ancora un debuttante visto che il mio primo disco fisico esce il primo marzo”, sottolinea durante la chiacchierata con il quotidiano, tenendo a precisare di voler stare con i piedi ben piantati a terra. “Non credo di essere un simbolo per nessuno per il semplice fatto che sono nato e cresciuto a Milano, quindi sono italiano al 100 per cento. Con Soldi ho solo raccontato una storia, non volevo fare politica né lanciare messaggi”, risponde a chi lo ritiene un simbolo di integrazione del terzo millennio. Sulla questione rimarca poi le differenze generazionali di percezione della società: “Forse sono le generazioni prima della nostra a sentire la diversità visto che sono cresciute in un mondo dove l’immigrato o il figlio di coppie miste era un’eccezione”.

“Quanto mi è accaduto negli ultimi mesi è pazzesco”

Mahmood parla anche della sua situazione familiare, raccontando che il padre se n’è andato quando aveva 6 anni e lui è cresciuto con la madre, zii e cugini. Una famiglia numerosa visto che mamma ha dodici fratelli. “Da bambino ero abbastanza tranquillo, leggevo molto, lo facevo più da piccolo che ora. Ero cicciotto e con gli occhiali, andavo in piscina, mia madre mi faceva vestire sempre con camicie sgargianti, diciamo che non passavo inosservato”, ricorda emozionato. Infine spazio all’Eurovision in Israele che ci sarà a maggio e in cui rappresenterà l’Italia. “Non è ancora il momento di organizzarmi su questo, però quanto mi è accaduto negli ultimi mesi, la vittoria a Sanremo giovani e ora al Festival, è già pazzesco”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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