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Giancarlo Magalli affranto e, come sempre, senza peli sulla lingua. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, lo storico conduttore Rai ha fatto trapelare tutto il suo disappunto in quanto si sente messo da parte dalla tv di Stato. Inoltre è tornato a parlare di Adriana Volpe, affibbiandole un nomignolo non proprio edificante, “l’innominabile”. Con la collega ha avuto delle frizioni che sono finite in tribunale. Mica robetta.

Quando nel corso della chiacchierata con il quotidiano di via Solferino gli è stato ricordato che ha fama di cattivo, Magalli ha replicato smentendo tale voce e sottolineando che, durante la sua lunga carriera, ha avuto problemi soltanto con una persona, cioè la Volpe. Ed è qui che è arrivata la bordata:

“Io cattivo? Mai stato in vita mia. Guardì dice che per una battuta venderei mia madre. Però non ho mai litigato con nessuno, a parte l’innominabile”.

Il giornalista che lo ha intervistato ha fatto il nome di Adriana Volpe, il conduttore ha così chiosato: “Ci ha campato per un sacco di tempo. Ma l’ho cancellata dalla vita e dalla memoria”. Secondo Magalli la presentatrice, con la quale ha condotto diverse edizioni de I Fatti Vostri, ha sfruttato la vicenda delle litigate per farsi pubblicità. Naturalmente Adriana non sposa affatto tale versione, sostenendo di essere stata trattata male dal collega.

Magalli è quindi tornato su I Fatti Vostri, trasmissione che lo ha visto protagonista per tantissimi anni. Attualmente cura una rubrica per il programma, passato prima nelle mani di Salvo Sottile e poi in quelle di Tiberio Timperi. Così Giancarlo sul cambio di conduzione:

“Sono stato male e quando sono tornato i miei programmi li avevano dati ad altri. Dopo 60 di militanza — con Arbore sono l’unico mai andato a Mediaset — mi aspettavo di più. Mica chiedo il sabato sera di Raiuno, bastava una seconda serata. Ri-lavora Renzo, più vecchio di me, torna pure Chiambretti, i giovani virgulti non funzionano, con certi c’è accanimento terapeutico”.

Chi sono i giovani virgulti a cui fa riferimento? Mica starà pensando ad Alessandro Cattelan che è sbarcato in Rai sull’ammiraglia con aspettative altissime (gli fu affidata una prima serata di Rai Uno ma fu un flop mica da ridere), per poi essere dirottato in seconda serata sulla seconda rete dell’emittente pubblica. “Lo dice lei”, la secca replica al giornalista di Magalli che sì, probabilmente, con la stilettata lanciata ai giovani virgulti quasi certamente si è riferito pure all’ex conduttore Sky.

Insomma, pare proprio che Magalli abbia il dente avvelenato con l’azienda per cui ha sempre lavorato. D’altra parte non si nasconde nemmeno dietro a un dito: “La parte sana dell’azienda sono quelli che ci lavorano, artisti e tecnici. Le magagne sono a viale Mazzini, con ‘sti pori dirigenti che cambiano di continuo. Arrivano che non sanno dove mettere le mani, appena imparano, li levano”.

Magalli ha poi spiegato di essere amico di Giorgia Meloni ma che non ha mai mendicato per ottenere qualcosa. Solo una volta le ha domandato con chi avrebbe potuto parlare in Rai per dei progetti futuri. E come è finita? Che la Meloni le ha passato il numero di Giampaolo Rossi, direttore generale Rai:

“Ho chiesto un appuntamento. Mi ha ignorato. Idem Angelo Mellone. “Eh, ricevo 150 richieste al giorno”. Meritavo più rispetto. Ne ho visti decine andare via. Un dg dei meno formidabili, a cui feci un’osservazione, sibilò: “Da quanti anni lavora in Rai, Magalli?”. “Da 18 dg. E ne vedrò altri”. Muto”.

Infine un aneddoto su Fiorello che fu un suo allievo: “Facevo lezioni al Valtur di Ostuni. Lui è rimasto quello. Simpatico animatore che canta, fa parodie, inventa putt…te tipo il ballo del Qua Qua”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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