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Loretta Goggi e i no rifilati a Rai Uno. La cantante e attrice, fresca 71enne (ha spento le candeline lo scorso 19 settembre), ha raccontato in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera di aver rifiutato diverse proposte che le ha avanzato la tv di stato attraverso uno dei suoi massimi dirigenti, Stefano Coletta, attuale direttore della rete ammiraglia del servizio pubblico. Le offerte declinate hanno avuto differenti motivazioni. Tuttavia la Goggi non ha chiuso definitivamente le porte a eventuali progetti televisivi che la vedrebbero protagonista, precisando che, se ci saranno delle idee confacenti ai suoi obiettivi, potrebbe arrivare una fumata bianca.

L’attrice romana ha narrato che negli ultimi due anni Stefano Coletta le ha proposto due puntate celebrative relative alla sua stessa carriera, incassando il primo no. “Io non voglio fare la Loretta dei ricordi”, ha chiosato in modo netto e diretto. La seconda proposta ha riguardato un programma intitolato Wonderbox, un format francese molto simile a Canzone segreta. Anche in questo caso la cantante ha declinato con un ‘no, grazie’.  “Sarei felice di avere uno spazio mio – ha aggiunto -, ma mi voglio proporre per come sono oggi: una donna matura, che s’informa, sa di ricerca scientifica, di politica, di donne afgane. Vorrei un programma come se uno mi scoprisse oggi”.

Spazio poi al suo ritiro dai social, decisione presa dopo aver ricevuto degli insulti gratuiti in seguito alla sua apparizione ai Seat Music Awards. Loretta sottolinea che il disappunto le è passato subito, specificando che non sono state le offese ad averla scombussolata quanto piuttosto i “sentimenti di quelle persone: l’invidia, la frustrazione“.

Una delle critiche più pungenti che le hanno fatto è stata quella concernente dei presunti ritocchini. La Goggi ha ribadito una volta di più di non essere mai ricorsa al bisturi. Le malelingue cerca di scansarle guardando avanti: “Io ho un serbatoio di emozioni per affrontare il futuro, verso il quale sono proiettata felice di essere come sono”.

A sua vantaggio, a proposito dell’incedere inesorabile del tempo, ha anche il fatto di “non aver impostato la carriera sulla fisicità”. Sono altre le qualità su cui ha puntato e infatti la sua parabola artistica ancor oggi è in ascesa. “Ora, da tre anni mi tengo i capelli bianchi. Prima, mi tingevo di scuro, ora faccio bianchi quelli scuri. È il massimo, no?”, ha rimarcato.

A proposito di ritocchini, lifting, riflettori televisivi e quant’altro, ha svelato alcune chicche riguardanti il mondo del piccolo schermo. “Lifting? Ne avrei più bisogno – ha dichiarato – se le luci tv non usassero lo Skin tone: la telecamera prende un punto del viso senza rughe, fa fuoco su quel colore lì e le rughe risultano sfumate. Lo usiamo tutte noi che abbiamo una postazione seduta, perché carinamente pensiamo: perché devo spaventare i bambini? Però, le rughe si vedono, invece, nelle fiction e a me sta bene fare la nonna o la bisnonna”.

Restando in tema di fiction, Loretta sarà una dei volti della serie tv Mediaset Più forti del destino, un dramma ottocentesco in arrivo a gennaio. Largo ancora alla chirurgia estetica: “Non fa per me: ho avuto tante persone in famiglia finite sotto i ferri che, per una cosa così frivola, non mi viene in mente di farmi operare. Faccio la luce pulsata per le macchie, l’ossigenoterapia al viso, ma niente chirurgia o botulino”.

Infine il quotidiano di via Solferino le ha piazzato una domanda prettamente intima. Loretta è impossibile che possa di nuovo innamorarsi dopo la perdita del marito? “No, sono troppo grande per un sentimento forte e travolgente e detesto il pensiero di trovarmi qualcuno solo per avere compagnia. Sto bene in compagnia di me stessa e di quello che Gianni mi ha lasciato dentro. Avrò un badante, non un compagno”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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