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Lol – Chi ride è fuori sta facendo parecchio rumore sui social, dove è in tendenza dal giorno in cui sono state rese disponibili su Amazon Prime Video le prime quattro puntate (fruibili dall’1 aprile) a cui hanno fatto seguito le ultime due (distribuite l’8 aprile). Molto baccano attorno anche al nome di Aldo Grasso che, per chi non lo sapesse, non è un concorrente del format, bensì uno dei più quotati critici televisivi italiani, firma del Corriere della Sera, che ha scritto una recensione non proprio benevola nei confronti dello show. Risultato? Su Twitter è stato spernacchiato da una miriade di utenti. Capita, anche ai più bravi. Ma si torni a Lol, ai motivi del suo successo e perché vale assolutamente la pena dargli un’occhiata, tempo e abbonamento Amazon permettendo.

Lol – Chi ride è fuori: l’elemento innovazione va premiato

Il format è originale e inedito. In un mondo televisivo in cui va di moda il trito e ritrito, in cui spesso, come dire sempre, si pesca a mani basse dal passato del piccolo schermo, a volte copiando praticamente in toto formule e stilemi, Lol – Chi ride è fuori è un qualcosa di mai visto. Non sempre il totalmente ‘nuovo’ esce bene. Anzi, sovente si rischia il flop. Invece Lol coglie nel segno, ha il giusto ritmo, ha un mix di elementi ben dosati che lo rendono godibile e spassoso. Il che ci porta al punto due.

Lol – Chi ride è fuori: la durata delle puntate e il ritmo azzeccato

Ogni puntata di Lol dura circa mezzora. 6 puntate, uguale 3 ore di show in cui vengono mostrate le 6 ore che i 10 comici devono trascorrere senza ridere nel ‘teatro’ studio allestito con tanto di piano bar, palco e stanzino per i costumi. Come si evince il tempo effettivo dello spettacolo (6 ore), non coincide con la messa in onda vera e propria, 3 ore, diluite in 6 episodi.

Naturalmente si è lavorato di taglia e cuci in fase di montaggio per eliminare i tempi morti e dare il giusto ritmo al programma. Ottima anche la scelta dei 30 minuti per puntata: lo spettacolo fila liscio ed evita le ‘zuppe’ a cui tanto ci ha abitui la tv generalista, con trasmissioni infinite, al limite dello sfinimento. Rai e Mediaset prendano nota. E prendano pure nota sul tema comicità e come ‘sfruttare’ gli artisti. La questione ci conduce al punto tre.

Lol – Chi ride è fuori, il cast azzeccato e la comicità d’improvvisazione

Da anni si dibatte sul fatto che non ci siano più i comici di una volta, che gli artisti di oggi che dovrebbero far ridere non siano più all’altezza di quelli passati etc etc. In realtà il discorso è più complesso, perché la società si è fatta più complessa. I giovani hanno i propri idoli, sui social, di nicchia. La comicità stessa è più frastagliata e ha molte più sfumature, difficilmente tutte circoscrivibili a un unico personaggio.

Lol ha avuto l’idea geniale di riunire 10 comici diversi tra loro, metterli in una stanza, offrirgli qualche strumento per esprimersi e lasciarli improvvisare. Uno dei punti forti del format è proprio vedere interagire dei maestri della risata tra loro, con le rispettive tecniche e i rispettivi gusti. Vedere Stefano Belisari (Elio e le Storie Tese) disquisire in modo surreale con Frank Matano non ha prezzo, così come non ha prezzo vedere Lillo in azione a briglia sciolta, senza nulla togliere al resto del cast. Il che ci fa arrivare al quarto punto.

Lol – Chi ride è fuori: bene Fedez e Maionchi

A dare un po’ di ordine al cast, in cabina di regia troviamo Fedez e Mara Maionchi, molto utili nel dare tregua allo spettatore e a dettare le pause rispetto a ciò che accade nel ‘teatro’ dei comici. Il resto lo fanno la loro sintonia e un linguaggio non affettato, certo meno vicino al bon ton ma più attinente alla realtà. Inoltre sono loro che danno verve all’elemento sfida, che ci porta al quinto e ultimo punto.

Lol – Chi ride è fuori: si ride ma si gareggia

Altro elemento di novità sul lato comico è il canovaccio di fondo, ossia quello della sfida. Non un fattore da poco: seppur la gara a chi non deve ridere non è di quelle più agguerrite, è comunque un qualcosa che alimenta la curiosità dell’utente, aggiungendo quel pizzico di pepe che serve in tv. Man man infatti che lo show prosegue cresce anche la curiosità di vedere chi cede e dunque chi viene eliminato. Ultima cosa: Lol fa ridere? Si, Aldo Grasso non ce ne voglia.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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