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Pare che l’operazione “Che stupida” non stia avendo, dal punto di vista commerciale, l’esito sperato. Il libro edito da Mondadori e scritto da Ilary Blasi, la quale ha messo nero su bianco una serie di curiosità relative alla burrascosa separazione dall’ex marito Francesco Totti, al momento, come rileva GFK, ha venduto soltanto 8.470 copie. Numeri abbondantemente al di sotto delle aspettative se si considera anche l’intensa campagna di marketing con cui è stato presentato il volume. E se si tiene conto che chi l’ha scritto, puntando su un tema noto a livello nazionale, già di per sé avrebbe dovuto essere un importante biglietto da visita.

La vicenda è stata commentata da Selvaggia Lucarelli con un tweet lapidario: “Il pubblicizzatissimo libro di Ilary Blasi “Che stupida” ha venduto 8. 470 copie. (dati aggiornati a ieri di GFK)”. Nessun commento aggiuntivo da parte della firma de Il Fatto Quotidiano. Anche perché già presentare il dato delle vendite è stato un modo per annunciare il flop. Opportuno, per quel che riguarda il mercato librario, dare un paio di coordinata. Un libro che in Italia vende circa 3 mila copie, tutto sommato, per i tempi che corrono, ottiene un buon risultato. La ‘fatica’ della Blasi, però, è stata pensata per riuscire a raggiungere ben altri traguardi. Ecco perché si parla di flop.

Il caso del libro della conduttrice Mediaset prova una volta di più che non sempre le operazioni letterarie che scommettono sulla forza di un volto popolare e su quella di un argomento fortemente identificativo come quello della separazione escono con il buco.

Nella situazione specifica di “Che stupida” può aver pesato anche l‘inflazione della materia narrata. Del divorzio tra le due star romane, prima ancora che uscisse il libro, si erano già scritti fiumi di inchiostro. Inoltre poche settimane prima la stessa Blasi era stata protagonista della serie tv Netflix “Unica” tutta centrata sulla stessa storia, quella appunto del suo crac sentimentale con Totti.

Insomma, il pubblico, per dirla in soldoni, potrebbe aver avuto una sorta di ‘rigetto’ per una vicenda trita e ritrita che ormai va avanti da svariati mesi. A ciò va aggiunto che le parti più succose del libro sono state riprese fin da subito da tantissime testate online e cartacee.

Che senso ha acquistare il volume se già tutto quel che c’è da sapere è stato divulgato? Questo avranno pensato i più, e non a torto. Anche perché, per dirla senza fronzoli, non è che “Che stupida” sia un’opera da gustarsi per il solo piacere della lettura. Il target puntava a coinvolgere gli amanti del gossip. Peccato che quel medesimo target già era stato sfamato abbondantemente nei mesi scorsi.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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